Cambio di direttivo per Slow Food, tra vecchi e nuovi obiettivi

Con un aperitivo inaugurale si presenta ai soci il nuovo direttivo della Condotta peligna di Slow Food composta in parte da membri del vecchio gruppo e l’aggiunta di nuovi elementi. A portare avanti il gruppo nostrano che da anni si occupa di promuovere prodotti alimentari principalmente del territorio saranno Giuseppe Bono (fiduciario), Lucia Liberatore (segretaria), Alfieri Di Girolamo (tesoriere), Giorgio Davini, Sonia Di Padova, Domenico Capaldo, Corinna D’Angelo. Un gruppo coeso ed affiatato che proseguirà con il raggiungere innanzitutto i vecchi obiettivi prefissati come la collaborazione avviata, grazie anche ad Anfass ed Horizon, con la “Locanda del terzo settore”, un gruppo di ragazzi diversamente abili che lavora e gestisce una realtà ristorativa in autonomia. Proprio oggi una delegazione sulmonese con in testa Capaldo è in visita alla struttura per concludere il progetto. C’è anche il ciclo di educazione avviato con i bambini delle elementari, a fine mese in visita a Prezza in un uliveto e poi in paese per la sagra del carciofo, e gli incontri tematici svolti durante tutto il corso dell’anno. A chiudere il cerchio dei vecchi impegni, come ogni anno, sarà il pic nic previsto il 17 giugno al parco fluviale Daolio di Sulmona.

Spazio poi ai nuovi progetti che continueranno anche cavalcando l’onda di quelli passati come i minicorsi tematici, sempre i lavori con i bambini, la disponibilità a collaborare con associazioni che si occupano di ambiente e “stimolare i ristoratori ad una crescita personale- spiega il neo fiduciaro- con la scoperta di prodotti, studiando piatti ricercati che possano promuovere la Valle Peligna e gli appuntamenti con Fuori Menù”. Si tratta dei diversi eventi organizzati per far incontrare e collaborare tra loro i ristoratori della zona. “Da questi incontri sono nati diversi piatti che poi alcuni hanno deciso di riproporre nei propri ristoranti- prosegue Giuseppe Bono che aggiunge-. Vorremmo diventare sempre di più un punto di riferimento territoriale sia per le realtà agricole che ristorative nonché un veicolo di raccordo tra diverse associazioni che, per sensibilità, potrebbero avere i nostri stessi obiettivi”. Sulla base di Slow Food poi è inutile discutere, i capisaldi restano la sostenibilità ambientale e la promozione della microfiliere e che la nuova squadra possa condurre iniziative tali da rispettare appieno questi fondamenti.

Simona Pace

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