Casini, la sedia col vuoto intorno

Le sedie sono vuote questa mattina accanto al sindaco Annamaria Casini: non ci sono le schiere di assessori e consiglieri, neanche la Salvati. Nella conferenza stampa convocata in fretta e furia, quasi fosse una gara a chi lo dice prima, il sindaco annuncia le dimissioni presentate dai due assessori della sua giunta. “Una dal valore politico – dice la Casini riferendosi all’addio della Iommi – l’altra, quella di La Civita, di carattere amministrativo”.
“La crisi andava avanti da mesi – aggiunge il sindaco – è evidente che Alleanza per Sulmona ha sposato il progetto civico in un momento in cui il centrodestra era in ribasso ed ora che ha il vento in poppa cerca una diversa collocazione”. La spiegazione dell’ovvio, insomma, che ammette sostanzialmente la frana del progetto civico targato Gerosolimo e firmato da lei.
A La Civita, invece, non risparmia critiche dure alle sue affermazioni sulla stampa e alla sua azione amministrativa: “La responsabilità della mancata approvazione della riorganizzazione della macchina amministrativa – dice la Casini – è dell’assessore di riferimento che dovrebbe curare il procedimento dal punto di vista tecnico e politico. Ad oggi non ho nessuna delibera iscritta in agenda perché non sono stati superati gli intoppi tecnici che lui, l’assessore, doveva farsi carico di superare. Trovo scorretto scaricare su altri e su di me la responsabilità delle sue mancanze”.
La Civita, ovviamente, non è dello stesso avviso, tant’è che nella sua lettera di preannuncio di dimissioni, pone la condizione di approvare la riorganizzazione entro quindici giorni: “Gli intoppi di cui parla il sindaco sono dovuti solo a lei, perché se si riferisce al regolamento sulla polizia municipale l’ho portato per tre volte in giunta, ma non è stato approvato”.
La situazione, insomma, è difficilmente sanabile, tant’è che il sindaco eviterà di fare rimpasti fino al 2 maggio, giorno del bilancio: “Le deleghe saranno riassegnate dopo un confronto con la maggioranza al cui interno si deve trovare la soluzione a questa crisi – spiega la Casini – ci sono appuntamenti importanti da affrontare, dalla Snam al tribunale, all’ospedale, e mi appello al senso di responsabilità del consiglio e dei consiglieri”.
Non si sbilancia, però, sulla questione politico-amministrativa che ora rischia di mandarla a casa, quella cioè posta dai consiglieri D’Amico e Ramunno che hanno chiesto un documento d’impegno prima del 2 maggio per rinunciare al polo unico scolastico e finanziare invece le scuole di periferia. Argomento che spacca la maggioranza, con la sfiducia di fatto posta all’assessore Angelucci e la difesa del polo unico della Casini e della Salvati.
“Parlerò con i consiglieri nei prossimi giorni – continua il sindaco – è necessario che ognuno si senta comodo nell’azione di rilancio politico e amministrativo che dobbiamo fare e a cui dobbiamo arrivare dopo questa fase di traghettamento”. Il tema del traghetto il sindaco lo ripete più volte, anche se non è chiaro quale sia il porto di approdo, piuttosto se si tratti di un navigare a vista.
Fin qui la prima parte di conferenza stampa, che però riapre poco dopo (richiamando i giornalisti) dopo aver letto le dichiarazioni di Alleanza per Sulmona di dura critica a lei e al progetto civico: “Inammissibile quello che scrivono – dice – sono dei rottamati del civismo, rimandano nel centrodestra se qualcuno se li prende. E soprattutto voglio vedere ora se Tirabassi si dimetterà da consigliere provinciale”.
La domanda sottesa resta nell’aria: “E Bruno che fa?”.

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