Centro storico, come ricucire Nord e Sud

Così è divisa l’Italia: il Nord se ne sta su, con la sua economia evoluta, infrastrutture efficaci, servizi efficienti, frenato solo dalla corona alpina altrimenti sarebbe scappato ancora più su. Da lì guarda giù, verso un Sud che invece è tutto il contrario, fatica a risollevarsi, annaspa come nelle sabbie mobili: più si muove, più si impantana e più chiede aiuto. Aiutati che Dio ti aiuta, si dice in questi casi. In effetti è vero, come si può chiedere ad altri di risolvere problemi quando non si è capaci di risolvere i propri?

Sulmona, nel suo piccolo, da anni vive lo stesso conflitto intestino ed anch’essa non è riuscita a metterci mano. Se si considera Sud il centro storico da Porta Napoli a Piazza Carmine, contro tutto il resto fino a San Panfilo, il parallelismo è d’obbligo. Non ci sono scuole, non ci sono piazze, non ci sono giardini, non ci sono uffici, non c’è nulla. Solo commercianti che chiedono misure che riequilibrino questo divario alla base di due microeconomie differenti. Eppure il problema non è nella mancanza di infrastrutture che, in fin dei conti, non ci sono mai state. La questione è un po’ più profonda e va cercata nella lenta evoluzione di Corso Ovidio facendo una premessa: c’è un flusso di persone, questo traccia un sentiero che poi diventa strada, quindi ci si costruisce sopra roba che sarà abbandonata quando il flusso verrà meno.


Il centro storico sorge sull’antica Via Numicia, strada consolare romana anche chiamata Claudia Nova, che portava a Benevento. Quella stessa strada successivamente divenne la Via degli Abruzzi che con i suoi traffici fece la fortuna dei borghi dell’Appennino. Corso Ovidio è un tratto di questo percorso. Lo sarebbe stato anche del tratturo Celano-Foggia se non fosse stato per i suoi abbondanti 100 metri di larghezza. A inizi ‘800 i flussi però non sono più di carattere commerciale, risultano ingombranti per il centro abitato e quindi vengono deviati sulle circonvallazioni. Quando arrivano le macchine si rende necessario il senso unico e da porta Napoli non si entra più, si esce solamente. Con la ZTL neanche più quello perché a Piazza Carmine è stato costruito un muro invisibile ed invalicabile, è stato creato un attraversamento carrabile trasversale al centro storico che isola il Sud dal Nord unendo le due circonvallazioni. I nuovi accessi non sono più le porte urbane ma i parcheggi; quindi ci si ferma in Piazza Garibaldi e si va al Nord. Stessa cosa fanno quei pochi che parcheggiano a Santa Chiara dopo aver preso l’uscita per la piazza. Corso Sud è oggi diventato un luogo urbano che non ha più flussi ma soprattutto non ha più accessi. Come si può pretendere di portarci dentro le persone senza sapere da dove farle entrare?

La proposta, tanto provocatoria e semplicistica quanto pragmatica, è quindi quella di liberare la piazza dalle auto e “costringere” ad utilizzare il parcheggio Santa Chiara orientando i flussi sull’uscita del civico 74 nel cuore di Corso Sud. Potrebbe essere un esperimento temporaneo da sviluppare di concerto con la cittadinanza. Sarebbe questa un’occasione per cominciare ad attuare sulla Città piccoli interventi di quella che viene definita urbanistica tattica, una pianificazione contraria alla logica dell’opera pubblica che, calata dall’alto, troppo spesso risulta fallimentare. Piccole misure immateriali possono risultare molto più efficaci. Spostare l’accesso su un eventuale APU più a Sud permetterebbe di ricucire le due porzioni ricreando la continuità di un flusso che ha sempre contraddistinto Corso Ovidio. Non è una strana coincidenza che il classico struscio oggi avviene nella parte di corso baricentrica rispetto alle due aree di sosta più comode, Piazza Garibaldi e la Villa Comunale?

Valerio Vitucci

8 Commenti su "Centro storico, come ricucire Nord e Sud"

  1. Se si utilizzassero tutti i locali vuoti di corso sud, che oltretutto costano poco, con il favore del camune che aiuta sia proprietari che imprenditori con abbassamento delle tasse ad esempio, e si usassero come incubatori, come esiste già alla zona industriale, io credo che qualcosa cambi. Ma per dire questa scemenza che ho detto, non ci vuole un genio… Qui si sta ancora a discutere se far passare le auto o no…. Nella città dei vecchi è impossibile qualsiasi passo in avanti… Siamo legati ad un modello del 900, al quale è impossibile slegarsi. I vecchi sono destinati a morire…..

  2. Se si utilizzasse il piazzale della caserma Battisti come parcheggio più a sud? Naturalmente quando non ci saranno più le scuole e chiudendo piazza Garibaldi al parcheggio.

  3. bene,non e’ difficile: gli elementi a disposizione,gli indicatori di misurazione di tutti i valori dell’economicita’ sociale dicono decrescita,insufficienza,regressione,recessione,
    immobilismo,ecc,piu’ “sottosviluppo”,in tutti i campi/settori/materie…si fa finta
    di niente,politicialtroni,loro indicati,sudditi tifosi di riferimento,guardano dall’altra parte,raccontano favolose storie di incredibili successi,tutti autocelebrativi,con meriti,distinzioni,medagliette per risultati mai raggiunti…il concittadino Ronci,prof. Aldo, con i suoi autorevoli studi,analisi,approfondimenti,prove/evidenze scientifiche,ecc, da tempo cerca di attirare l’attenzione sulle criticita’,problematiche,ecc,indicando anche possibili soluzioni,con piani,progetti fattibili,concreti,..inascoltato,come tutte quelle persone efficaci,capaci,competenti,qualificate,che smentiscono le chiacchiere dei ciarlatani amministratori del nulla,o no?

  4. Basta esperimenti…pietà!!
    Occorre rivolgersi a dei professionisti qualificati (urbanisti ndr) ed elaborare un progetto qualificato di riorganizzazione urbanistica del centro storico.
    Con l’improvvisazione e l’arroganza si sta distruggendo il centro storico piu bello d’Abruzzo

    • Ancora progetti…. Ne abbiamo letti trecentomila….tutto a lungo termine… Basta copiare le cittadine come la nostra che hanno abbandonato il vecchio millennio e hanno lasciato alle spalle l’età del carbone. Se pensiamo ancora di far concorrenza ad amazzon diventa impossibile vincere. Facciamo del nostro centro storico, un centro storico…. Non una via di mezzo dove chiunque ha un carro a carbone può scoraggiare impunemente.. Avete presente il mercato centrale, ma non quello di pratola, quello al centro di Bologna, avete presente Italy…. Ecco a quelli amazzon gli fa una sega, e ci partono da tutto il mondo per andarli a trovare. Con la differenza che i costi di gestione a sulmona sono ridicoli in confronto a quello che costa Bologna… Vabbè… Troppo difficile, chiamiamo un progettista, l’ennesimo.

  5. “ Lo struscio” a Sulmona, da sempre, è sempre avvenuto dall‘Acquedotto medievale alla villa comunale, con il clou su piazza XX settembre.
    La parte sud del corso, commercialmente, era movimentata dall’afflusso di persone che frequentavano il mercato e i negozi presenti in piazza. Persone che affluivano e scendevano a valle dai paesi e frazioni circostanti con le corriere, che fermavano a porta Napoli, nonché dai residenti nella zona San Francesco-Viale Mazzini. Lo spopolamento dei paesi, l’apertura dei supermercati e l’aumento esponenziale di mobilità data dal possesso di automobili, ha portato come conseguenza la fine di questo afflusso di persone e quindi la chiusura
    dei negozi e un drastico ridimensionamento del mercato di piazza Garibaldi..
    Bisogna farsene una ragione, indietro non si torna, tutti i progetti sono destinati al fallimento.

  6. Le cause di un diverso utilizzo ed appetibilità dei due tratti sono diverse e dalle più disparate motivazioni, futili e non.
    Nelle motivazioni frivole e nella situazione attuale, le due più pesanti sono certamente riconducibili al traffico proveniente da esclusivamente da Nord e la conformazione dei 2 tratti di corso.
    Nel tratto Nord, essendo l’unico accesso “in asse” al Corso è indubbio che abbia il fascino della passeggiata e del passaggio total look per i residenti, come per i non residenti. L’accedere da Porta Pacentrana ed inserirsi su Corso Ovidio Sud non ha un granchè di fascino, e per la minor presenza gente e per la minor bellezza del percorso, e poi perché difficile da far digerire come alternativa alla comoda entrata dalla villa comunale. Vedo poco praticabile ripristinare un accesso da Porta Napoli per le autovetture vuoi per la grandezza dei mezzi di oggi rispetto alle piccole autovetture passate, visto la pigrizia (grande calvario sulmontino) di scegliere la cosa più difficile, con il transito fino all’altezza di Piazza Garibaldi e medesimo limite di accesso per chi proviene da Nord; resta il problema di dove parcheggiare le auto – assolutamente no sull’anello del plateatico, nemmeno pensabile usare l’accesso pedonale attuale al parcheggio per l’accesso degli autoveicoli, potrebbe essere un’idea riconvogliare da porta S. Antonio o Largo Mercatello le auto sull’ingresso del parcheggio sulla Circ.ne Occ.le. Dell’ingresso sul corso da Porta Napoli nemmeno parlarne si rischia una sommossa popolare. Anche l’invertire i sensi di marcia su Porta Pacentrana o Porta S. Antonio altrettanto inservibile.
    Morale … un giro dell’oca inutile e un buco nell’acqua unico!!!

    Il tratto Nord presenta più ampiezza in spazi e ariosità, è maggiormente percorribile vuoi per i mezzi che per i pedoni, vi sono marciapiedi e portici, panchine e del verde, il percorso è uniforme e pianeggiante, nonché vi sono maggiori bellezze architettoniche e maggiori aree di aggregazione. Il solo fatto di avere i portici (di epoca fascista), così come l’arretramento della facciata della SS. Trinità, ha di fatto si deturpato e fatto perdere la medioevalità di quella parte di Corso, ma le ha dato una nuova vita, e questo è un fatto certo.
    Soluzioni quali? Resto sempre dell’idea di un corso con una ZTL h24, traffico interno solo per i residenti e con i varchi già esistenti, parcheggio di S. Chiara “obbligatorio” con l’ampliamento di servizi quali bike/ scooter / monopattini sharing, la possibilità di parcheggio di mezzi propri diversi dalle automobili sia come abbonamento che occasionali. L’orientare che è poi anch’esso un “costringere l’uscita pedonale” su lato sud del Corso, la vedo un tantino forzosa, ci saranno sempre e comunque persone che vorranno uscire su P.zza Garibaldi, e di fondo come dargli torto? Vedo positivamente l’istituzione dell’APU sull’area sud del Corso, per cominciare il solo Corso, allargarsi con un divieto totale della circolazione mezzi sul lato della Tomba non so quanto sia immediatamente digeribile, certo è che si può incentivare con tariffe di parcheggio azzerate e d’altronde se si vuole sperimentare si deve anche pagare pegno e così facendo si inizia a far nascere l’idea dell’abbandono/limitazione dell’auto.
    L’esperimento è sempre possibile, ma deve essere sufficientemente lungo per avere un senso ed una valenza e per non passare poi da una desiderata “tattica” ad una applicata “guerriglia”.

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