Fiera alle solite, per corso Ovidio sud “zero e porto zero”

Da domani, Sulmona sarà per tre giorni Street Food Tour, la fiera evento che porterà lungo Corso Ovidio, così come annunciato, circa 20 mila presenze. A poco più di 24 ore dal suo avvio però, non si può non considerare l’altra voce, l’altro sguardo, quello di chi il centro storico lo vive tutti i giorni da commerciante.
A sollevare il risultato di “una solita organizzazione e gestione delle manifestazioni tutta incentrata su una parte di corso Ovidio quella centro-nord, con la solita calca che si riverserà in un’unica porzione, in un momento della stagione che coincide con l’apertura dei saldi e in una settimana dove sono presenti già due eventi”, è Franco Ruggieri Cna, che per inciso specifica “noi non siamo contrari alle fiere come spesso si ripete, ma calendarizzare, valorizzare e riqualificare l’intero centro storico della città è un’altra cosa”. Insomma il dato che si profila almeno per quanto riguarda la parte sud verso Porta Napoli è di “zero e porto zero” perché a fare i due conti veloci, se i food truck (le 15 postazioni e punti ristoro ) saranno concentrati nella parte centro nord, il corso sud seppur con intrattenimenti musicali e fiera del libro resterà inevitabilmente pressocché vuoto. Alcuni cittadini poi hanno ricordato la presenza di altri appuntamenti in città come la festa di tradizione e folklore di San Francesco con tanto di musica e richiamo cittadino che subirà di certo qualche defezione, gli spettacoli di ArteinFestival e le serate di borghi e sestieri.
“Questo perché non si è messo mano alla planimetria come intendeva fare l’ex assessore Cristian La Civita”, sottolinea Ruggieri, una revisione della gestione delle fiere e della localizzazione delle manifestazioni era necessaria per evitare insomma questi scompensi storici e dolorosi, in un corso Ovidio che va sempre a due velocità.

“Nessuno chiede la nostra opinione seriamente, assistiamo ad un pacchetto preconfezionato un’amministrazione che ci mette davanti a scelte prese. Stiamo aspettando ancora l’incontro con il sindaco” (dalla famosa protesta del giovedì 1 marzo).

“Favorevoli alle fiere, certo, ma con un’altra impostazione, una fiera che prenda l’intero corso, calendarizzata nei momenti di stanca e non quando ci sono altri eventi, tenendo conto anche delle esigenze dei commercianti”

Poi una stoccata alla nuova concezione delle fiere, ai prodotti e tipicità, Ruggieri uomo del centro storico, di chi conosce a menadito la città da oltre mezzo secolo, non poteva non toglierselo quel sassolino dalla scarpa “le tipicità sono altre, i nostri sapori e richiami di un corso che funzionava sono quelli che sapevano di fettuccine alla Nicola e il baccalà di Clara, il corso dove la gente passeggiava, apriva, sceglieva, il centro ha bisogno di questo”.

Anna Spinosa

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