
foto di vastoweb.it
E mentre Vasto rafforza il suo corso universitario di scienze infermieristiche inaugurando ieri una sede tutta nuova, Sulmona ha salutato definitivamente il proprio corso da un anno ormai. La sua chiusura è stata decretata tre anni fa lasciando la possibilità per gli iscritti di ultimare il proprio percorso scemato, appunto, lo scorso anno. Sede decentrata dell’università dell’Aquila, Sulmona sta lentamente assistendo ad una piccola trasformazione, quella cioè di portare nella propria sede del consorzio universitario, nella caserma Pace, corsi post universitari di specializzazione in materie anche piuttosto particolari come il master in “management sanitario”, per fare un esempio. Anche se navigando sul sito del Consorzio Universitario di Sulmona buona parte delle proposte sono davvero, ma davvero datate. La realtà sembra essere, a questo punto, che l’apertura di una università a Sulmona non sia stata una grande idea, forse anche per le tematiche dei corsi dove sono le stesse università abruzzesi a mettersi in concorrenza tra loro invece che, magari, organizzarsi in una offerta ampia e diversificata, tre atenei (L’Aquila, Chieti-Pescara, Teramo) potrebbero benissimo permetterselo.
Il problema di Sulmona, che poi è quello dell’Ateneo aquilano, è legato “Alla mancanza di professori di ruolo- spiega il
Il discorso della formazione nasconde, però, un discorso appena poco più ampio che vuole un asse di interesse che si sta spostando sulla costa, con Vasto che, tra le altre cose, mantiene il suo ospedale di primo livello nonostante non abbia gli stessi numeri di quello peligno. Sulmona sempre meno polo di attrazione insomma. Chissà se la vicenda del tribunale confermerà o meno questo progetto “superiore”, perché dalla sua il territorio peligno serve un ampio territorio, che in via Lamaccio c’è un carcere 41bis e che quindi un tribunale è essenziale. Certamente la mancanza di una politica forte che non permette di vestire realmente i panni di “capofila” fa il resto.
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