“Ci vediamo in piazza”, torna il Gran Caffè dei sulmonesi

A rovinare la festa ci ha provato la sovrintendenza alle Belle arti che, dopo cinquanta anni e più, si è accorta che l’insegna del bar non era autorizzata e non era del colore giusto. Fa niente poi se in passato siano stati autorizzati scempi ben più gravi, come quello di coprire le finestre con un’improbabile controsoffittatura interna. E niente così il nuovo Gran Caffè, nel giorno della sua inaugurazione, ha dovuto fare a meno dell’intestazione, con l’insegna incartata come fosse una vergogna pubblica.
Poco male perché non è stata certo l’insegna a fare da richiamo alle centinaia e centinaia di persone che oggi, con un salto nel passato glorioso, sono tornate in piazza XX settembre ad omaggiare il bar che ne ha fatto la storia, che ha cullato e cresciuto generazioni e che nel lento degrado della città era finito nelle mani dei cinesi, imbrattato di colori sfavillanti e maschere di drago.


Il bar non è quello di ieri, quello di Gigino e di Romolo, ma a ieri si richiama per lanciare la sua sfida al futuro: carta da parati ispirata a quella di una volta, ma aggiornata ai disegni più moderni, un piccolo palco-salottino ad ospitare un pianoforte e una stanza dedicata all’arte (oggi con una mostra di Monticelli&Pagone) e una libreria.
Niente più slot machine e sale da pranzo, ma libri e proposte culturali.
Fuori non più ombrelloni arlecchino, ma eleganti coperture bianche e sedute organizzate anche sugli scalini. Un bel bar (guarda il video – Riapre il Gran Caffè – nella sezione “de visu”), insomma, che si spera sia da traino al ripopolamento della piazza, un luogo dell’anima per molti sulmonesi e che, oggi, almeno oggi, è tornato a vivere come non faceva da oltre venti anni. Quando ispirava persino canzoni (guarda il video – Piazza XX settembre – nella sezione “de visu”).
In tanti, con questo auspicio, si sono fermati a guardare il luogo nel quale sono cresciuti; con i più giovani, invece, a ricostruire i racconti dei genitori e ad immaginare, per una volta, una piazza reale, non filtrata dallo schermo di un computer o di un telefonino.
La sfida lanciata dalla cordata di avvocati e imprenditori che ha rilevato la gestione non è facile: ricostruire la piazza, oggi, non è semplice, perché manca il liceo classico (ancora) che ne era la linfa, perché uffici e negozi e residenti hanno progressivamente abbandonato il centro storico e perché, soprattutto, è cambiato profondamente lo stile di vita e i modi di relazionarsi.
Ma chissà se domani, come accaduto oggi, anziché geolocalizzarsi si tornerà a dire semplicemente “ci vediamo in piazza”.

1 Commento su "“Ci vediamo in piazza”, torna il Gran Caffè dei sulmonesi"

  1. Mi piace tanto ricevere belle notizie come questa del mio paese, spero tanto tanto di tornare nel 2018 e vedere con i miei occhi.

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