Ciclismo, troppe buche salta la corsa

Questioni di sicurezza, ragion vedute per l’incolumità di quei ragazzi, tra i 15 e i 16 anni, che avrebbero dovuto gareggiare alla manifestazione sportiva.

Il Gran Premio Confetti Pelino di ciclismo non si farà, perché su quelle strade dissestate, impraticabili, non è possibile garantire una serenità della gara, insomma rappresentano un serio pericolo per gli atleti. E così sfuma, quasi al via, lo storico appuntamento giunto alla sua 59ma edizione che quest’anno no, non partirà. Nessuna carovana dei ragazzi, allievi intenti nei nove giri a macinare chilometri per conquistare il prestigioso titolo.

Una decisione presa dagli organizzatori e allenatori, da Mario Pelino presidente dell’Asd Confetti Pelino di concerto con il presidente della Fci Abruzzo Mauro Marrone. Non se la sono sentita spiega Pelino “in ogni gara ci sono rischi ma, una cosa è se c’è un contatto tra ciclisti durante la gara, un’altra è andare su strade non idonee” sulla bilancia a pesare è proprio la mancanza di una percorribilità sicura su quelle carreggiate, problema annoso e arcinoto che esce dal portone di Palazzo San Francesco per rientrare dalla finestra.

A nulla è valsa l’operazione restyling messa a punto in occasione del Giro d’Italia con le annesse preoccupazioni avanzate da Massimo Carugno, il percorso originale deviato in un clima da “incrociamo le dita” , così pure lo stato di salute delle arterie provinciali, fino alle ultime vicende tra chiusure e poi aperture che nel frattempo hanno visto fior fior di defezioni, i nostri percorsi fuori dai circuiti nazionali ed europei di motociclismo, tour che di respiro turistico ne avrebbero dato e non poco. Per non parlare poi della rinuncia a quella Morronese, ormai da anni, dove si svolgeva l’ultima parte del circuito della gara Peilno “l’ultima salita ripida e poi la discesa, prove di tecnica, anche qui fermata da una frana”. Il conto prima o poi lo presentano le strade,  perché voragini e buche non si aprono in una notte, dossi, ferite non guarite e cicatrici che non riescono a chiudersi definitivamente sono pronte a ripresentarsi puntuali e a sbattere contro lo scoglio di una manutenzione che soffre l’ordinario e interviene nell’emergenza.

Ma Mario Pelino vuol essere chiaro “qui non è questione del Gran Premio Pelino, dobbiamo capire che stiamo perdendo molto, tasselli di turismo ambientale, la bellezza è nei paesaggi, di luoghi suggestivi, richiamo di visitatori da ogni parte del mondo, cammini, passeggiate, per non parlare degli eventi di ciclismo e motociclismo annullati. E questo colpisce l’Abruzzo, specialmente questa parte dell’Abruzzo già provata”

Insomma dopo i tour cancellati dei bikers, le lamentele quotidiane dei cittadini, gli animi titubanti per il passaggio del Giro d’Italia, ora è lo storico Gran Premio Confetti Pelino a subire l’alt, dovrà passare un turno, in realtà il secondo dopo lo stop a causa delle amministrative nel 2016, per quest’anno, nonostante le adesioni e il prestigio, toccherà appendere la bicicletta al chiodo.

A.S.

 

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