Ciclovie dell’Acqua: pedalare per il territorio

A volte basta poco, un’idea, gli occhi per guardarsi intorno e la voglia di pedalare. Su strada e per il territorio. Nasce così, in riva ai fiumi, con il sudore e il piacere di stare in sella, le Ciclovie dell’Acqua. L’uovo di Colombo che potrebbe essere oro. A costo zero o quasi, rispettando l’ambiente e senza aggiungere cemento al paesaggio: tre percorsi seguendo i fiumi Vella, Gizio e Sagittario, per cento chilometri di strade ciclabili e pedonabili. Che già esistono, poco frequentate dalle auto, immerse nel verde e nella natura. Una ciclabile, insomma, che era lì, che andava solo vista e valorizzata.

A metterci la cartellonistica e i fondi per la mappatura ci ha pensato il Gal Abruzzo Italico-Alto Sangro, raccogliendo lo stimolo di Bicincontriamoci e, soprattutto, mettendo insieme sei Comuni della Valle Peligna (Sulmona, Pacentro, Pettorano sul Gizio, Bugnara, Anversa degli Abruzzi e Prezza) che hanno aderito già al progetto con delibera di giunta.

Il progetto è stato presentato oggi nell’aula consiliare del Comune di Sulmona che si trova al centro dei tre tracciati principali: la CiclOvidia da cui si sviluppano la Ciclovia del Vella verso Pacentro, la Ciclovia del Gizio verso Pettorano e la Ciclovia del Sagittario verso l’Oasi naturalistica delle sorgenti di Cavuto posta ai piedi di Anversa degli Abruzzi.

Tutti i tracciati individuati si sviluppano su strade secondarie, in maggioranza già asfaltate o con sterrato in buone condizioni, e non prevedono alcun intervento impattante e oneroso di sbancamento e asfaltatura come per le piste ciclabili.

“Questo progetto, oltre che essere un ottimo intervento per lo sviluppo turistico dell’area, rappresenta anche una positiva esperienza di fattiva collaborazione fra Gal e soggetti pubblici e privati – dichiara Rino Talucci, presidente del Gal Aias -. Il progetto infatti è nato su sollecitazione di FIAB Bicincontriamoci, una associazione privata dunque, che ha trovato positivo accoglimento nel Gal, che è una società mista pubblico-privata, che poi hanno trovato nei comuni di Sulmona, Pacentro, Pettorano sul Gizio, Bugnara, Anversa degli Abruzzi e Prezza dei fondamentali partner per la positiva riuscita del progetto. E’ questa una strada che il Gal vuole continuare a perseguire: valorizzare una collaborazione territoriale che veda tutti i soggetti, pubblici e privati, operare per la valorizzazione del territorio”.

6 Commenti su "Ciclovie dell’Acqua: pedalare per il territorio"

  1. Peccato che poi a Sulmona le strade facciano letteralmente……

  2. SalviamoSulmona | 30 Giugno 2023 at 23:22 | Rispondi

    Lo stato delle strade a Sulmona è semplicemente incommentabile. Mi piacerebbe sapere come è stato possibile arrivare a tale vergognosa situazione. Mi chiedo tra l’altro come si possa conciliare la tanto sbandierata vocazione turistica della città con lo stato pietoso delle vie cittadine..

  3. … nooo… non è possibile… la pista ciclabile lungo il Vella esiste già dal 2005… allora vennero spesi centinaia di migliaia di euro per realizzarla, compreso perfino un bel ponticello di attraversamento del Vella sotto la S.S. 487, nei pressi del depuratore di Pacentro, asfaltate stradine di campagna, realizzate piazzole di sosta con tanto di panchine, staccionate in legno e cestini per i rifiuti, ( puntualmente diventate nel tempo ricettacolo di rifiuti scaricati nottetempo dai soli “ noti”)… cos’è, ve la siete letteralmente SCORDATA?
    Si, è proprio vero, a volte basta poco… basta solo “ ricordare” le cose fatte… magari manutentarle questo senz’altro… o magari rileggere gli articoli del Germe sull’argomento, l’ultimo del 22 MAGGIO 2019, dal titolo: “ Sulmona-Pacentro: la ciclabile fantasma, o quasi”… e proseguiva così:
    “ C’era una volta, ma non c’è più. E’ la pista ciclabile che collegava Sulmona-Pacentro nel territorio attraversato dal Vella, opera realizzata solo nel 2005, 14 anni fa. Dalla prima ricognizione di Bicincontriamoci del 2013 all’ultima di qualche giorno fa qualcosa è cambiato.
    “Sul percorso non c’è nulla da eccepire, sono stati realizzati lavori di contenimento, di asfaltatura, il tracciato attraversa le campagne e segue il fiume Vella per alcuni tratti molto suggestivi – spiegano dall’associazione -. Ma quello che abbiamo notato, a partire dalla prima volta fino ad oggi, è un progressivo deterioramento dell’opera.
    Niente più cartelli; il ponticello, già pericolante, è proprio scomparso; l’area sosta e quasi scomparsa anche quella tra l’erba e i rifiuti abbandonati dagli incivili. “Tutto questo ci fa pensare ad una precisa volontà di nascondere quanto realizzato, e non ne capiamo il motivo né lo scopo. “
    … Per la cronaca, il ponticello è stato ripristinato, alla meno peggio ma ripristinato… tutto il resto, purtroppo, NO… i tracciati e le opere esistono già basta solo manutentarle… ma di quale uovo di Colombo parliamo… “ l’oro “ l’abbiamo già speso… ma poi lo trasformiamo in piombo.

    • Carmine Crocco | 1 Luglio 2023 at 08:36 | Rispondi

      Gentile signor Ninco Nanco nel suo commento si fa riferimento a in articolo del Germe del 2019 in cui si riportava l’analisi fatta dall’associazione Bicincontriamoci sullo stato della ciclabile del Vella che mancava di indicazioni e non aveva più il ponticello che permetteva l’attraversamento del fiume. Se qualche volta prendesse la bici e andasse alla scoperta del territorio in cui vive si renderebbe conto che adesso al posto del vecchio ponticello di legno c’è un bel ponte in metallo nuovo nuovo, costruito grazie allo sforzo dell’amministrazione di Pacentro e su imput dell’associazione Bicincontriamoci, inaugurato l’anno scorso con tanto di benedizione da parte del Vescovo. Adesso con le Ciclovie dell’Acqua il tutto viene inglobato in un progetto più ampio e praticamente a costo zero, quello che è stato speso per le opere già esistenti viene in questo modo valorizzato e non lasciato all’abbandono. Di cosa ci vogliamo lamentare? Del fatto che esistono persone che lavorano in maniera disinteressata per il bene della comunità e che hanno idee semplici e pratiche da realizzare? Dovremmo essere tutti contenti di questo progetto che poi è solo all’inizio, e che porterà un valore aggiunto al territorio. Che poi le strade sono rovinate è un’altra storia e altre competenze, ma sappia che con quello che si spenderà per questo progetto, a carico del Gal Aias e non dei comuni, si e no ci si rappezzavano una decina di buche ( e questo anche per rispondere agli altri commenti)

      • Il problema non è realizzare l’opera. Bensì mettere a bilancio un piano di manutenzione della stessa. Segnaletica, sfalcio erba, ponticelli, non si mantengono da sole. È stato pensato a tutto ciò???

      • … sono d’accordo, infatti ho citato appositamente l’articolo del Germe, dove Voi segnalavate la problematica dello stato di abbandono in cui versava e versa tuttora la pista ciclabile.
        Mi chiedevo perché si abbandona un’opera che è costata centinaia di migliaia di euro… per il futuro mi auguro che un minimo di manutenzione potrebbe essere fatta con l’impegno dall’associazione stessa con un piccolo contributo economico delle Amministrazioni pubbliche territorialmente competenti.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo mail non verrà mostrato.


*