“Città in emergenza”, il ritorno degli ex

Ci sono quasi tutti, ma non tutti: ex sindaci, consiglieri e assessori. Tutti di area centrodestra, della Sulmona degli ultimi venti anni, quella che non riesce a portare a termine una sindacatura, “vittima – dice l’ex sindaco Pietro Centofanti, che la sequenza dei commissari l’ha inaugurata – di personalismi che prendono il sopravvento sulla missione politica”.

“Con Sulmona”, l’associazione politica, si è presentata oggi al Gran Caffè letterario, ci ha messo le facce: quella del sindaco Centofanti, ma anche degli ex amministratori come Gaetano Pagone, Antonio De Deo, Gianni Cirillo, Maria Luisa Fabiilli, con invitati più o meno illustri pronti ad aderire come l’ex assessore Enzo Fusco, l’ex vicequestore Pasqualino Cerasoli (già candidato di Forza Italia), l’ex direttore di banca Salvatore Fluttuante e poi ancora il dottor Maurizio Proietti, l’ex di Pettorano Feliciano Maruolo, gli ospiti interessati come Alberto Di Giandomenico di Italica.

L’idea è quella di proporre convegni, iniziative, idee da proporre alla città “ormai nel degrado, senza più ruolo, asservita ai ras di turno”.

L’elenco parziale delle cose che non vanno proprio lo fa Pagone: un’amministrazione comunale che ha distrutto i rapporti all’interno di palazzo San Francesco, dove nulla più funziona, dove manca l’indirizzo, il timoniere. Il sisma senza risposte, le scuole senza cantieri, il patrimonio del Demanio che al Demanio rischia di tornare perché sulle caserme non è stato presentato ancora un progetto serio di valorizzazione. “Una città dove è difficile anche fare un’occupazione di suolo pubblico – continua Pagone – dove per farsi rimborsare l’Imu ci vogliono anni e estenuanti file”.

“Scendiamo in campo perché la città è in emergenza – aggiunge Centofanti – perché a questa città vogliamo bene e vogliamo viverci. Bisogna in qualche modo colmare quel vuoto politico che i partiti hanno lasciato, puntiamo sulle intelligenze di questa città, aprendo anche ad altre aree politiche di appartenenza”.

Di elezioni non parlano, ma non escludono che la discesa in campo sia anche alle urne. La sindacatura Casini, d’altronde, ha tutta l’aria di avviarsi ad una fine anticipata. Le acque si muovono a destra e a sinistra, acque ferme per molti anni ad osservare e pronte a fluire di nuovo. Chissà.

2 Commenti su "“Città in emergenza”, il ritorno degli ex"

  1. Siamo alla frutta sperare nelle vecchie guardie vuol dire aver mangiato anche il torsolo. povera sulmona.

  2. Sisma 2009 dell’aquila

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