Collegi elettorali, spaccato il Centro Abruzzo

Divisi. Questa volta non solo nelle idee. Ma anche formalmente. La nuova legge elettorale della Camera spacca in due il Centro Abruzzo e lo divide tra Avezzano e L’Aquila. Mentre per quanto riguarda il Senato la provincia rimane unita e forma un unico collegio con quella di Teramo (che però a sua volta cede l’area di Giulianova al collegio di Pescara), alla camera sono due le aree che esprimeranno i deputati eletti con il sistema uninominale.
Il collegio “Abruzzo 1” ha come centro maggiormente popolato Avezzano, comprende parte della Marsica, tutto l’Alto Sangro e comuni della Valle Peligna come Introdacqua, Pettorano e Bugnara risalendo poi e comprendendo Anversa, Cocullo, Scanno e Villalago.
Nel collegio “Abruzzo 2”, che ha come centro maggiormente popolato L’Aquila, finiscono Sulmona ed il resto della Valle Peligna, da Prezza a Roccacasale, da Pratola a Vittorito, cui si aggiungono la Valle Subecquana e un pezzettino della Marsica, con Magliano dei Marsi e Massa d’Albe.
Lo prevede l’emendamento presentato dal relatore (3.500, è il numero per gli atti parlamentari) al disegno di legge sulla legge elettorale di Camera e Senato, che dalla prossima settimana sarà al voto nell’aula di Montecitorio.
Per la prima volta nella storia i collegi sono incardinati nel testo di legge e non legati ad un successivo atto. Questa scelta è stata fatta per velocizzare i tempi di entrata in vigore della legge che, se fosse priva dei collegi, dovrebbe attendere la loro definizione per diventare, nel concreto, utilizzabile.
Tuttavia questa soluzione apre tre problemi: il primo è quello di una certa fretta nel tracciare i confini, come è facilmente intuibile da quanto previsto per la nostra provincia; il secondo è che è immaginabile che i deputati e senatori attuali faranno piovere migliaia di emendamenti provando a modificare i perimetri, Comune per C omune (quartiere per quartiere, per quel che riguarda le metropoli); il terzo è che l’eventuale aggiornamento dovuto a fenomeni di migrazione e spopolamento/popolamento delle aree necessiterà di un cambio della legge.
E’ certamente possibile che questa formulazione venga modificata nel dibattito dei prossimi giorni perché in questo momento in tutte le aree del Paese si stanno facendo verifiche e misurando gli impatti politici delle scelte fatte col “compasso” nel ritagliare i collegi, tuttavia il destino della divisione della provincia in due è sostanzialmente segnato, seppur migliorabile.
Questo non avverrà nella quota proporzionale, dove l’Abruzzo avrà una sola circoscrizione regionale. L’elettore si troverà, dunque, sulla scheda della Camera, il simbolo del partito con da un lato i candidati nella quota regionale e dall’altro quella del collegio. Con un solo voto li voterà tutti. Contribuendo ad eleggere il capolista regionale, un deputato di collegio, ed altri eventuali che dovessero spettare a quel partito, presi dalla lista regionale dal numero due in poi. Stesso discorso per il Senato. Il simbolo del partito sarà affiancato dai candidati regionali e dal nome del candidato di collegio. Un solo voto anche in questo caso per eleggere il capolista regionale e il candidato locale.

1 Commento su "Collegi elettorali, spaccato il Centro Abruzzo"

  1. LE NOVITà (SI FA PER DIRE) IMPOSTE DALL’ALTO VENGONO AZZERATE DAI SOLITI AAUTO-CANDIDATI LOCALI CHE NON HANNO DATO NULLA (PERCHè INCAPACI…) E CHE NON FARANNO NIENTE PER LA VALLE PELIGNA.. …FOTO , UN MUCCHIO DI STUPIDE PROPOSTE E SUPERFICIALI INIZIATIVE…

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