I “colori” della memoria al Patini-Liberatore

Rosso per i prigionieri politici, verde per i criminali comuni, nero per gli “asociali” (prostitute e senza tetto), blu per gli immigrati, viola per i religiosi, rosa per gli omosessuali, marrone per zingari rom e sinti, la nota stella gialla di David per gli ebrei. All’istituto Patini-Liberatore di Castel di Sangro la Giornata della Memoria si ricorda così, con sciarpe, maglie, stoffe dei colori che etichettavano le persone rinchiuse nei campi, appese lungo tutto il recinto degli edifici parte dell’istituto comprensivo. La prima a commemorare le vittime dello sterminio è stata la preside D’Altorio con un maglione rosa. Lì a ricordare visivamente i settori di appartenenza in cui essere umani, fatti prigionieri, venivano classificati dall’assurda ideologia nazista che li considerava inferiori.

Al Patini-Liberatore non c’è spazio per nessuna forma di discriminazione, non si transige e questa giornata diventa un modo per spiegare come le differenze socio culturali non debbano mai creare disuguaglianze umane chiamando in causa veri esempi di coraggio ed umanità. Come quello di Giorgio Perlasca, funzionario, filantropo e commerciante italiano, camicia nera della prima ora, poi rinnegata a seguito della promulgazione delle leggi razziali, rifiutò di far parte della Repubblica sociale di Mussolini diventando ufficialmente un ricercato. Perlasca finì nella mani dei tedeschi, venne arrestato, riuscì a fuggire rifugiandosi nell’ambasciata spagnola a Budapest che lo accolse fornendogli un documento falso. Grazie ad una serie di avvenimenti si sostituì ad un console riuscendo a gestire il “traffico di salvezza” degli ebrei nascosti sia nell’ambasciata che nelle case protette sparse per la città. Perlasca salvò circa 8mila ebrei ungheresi strappandoli  dallo sterminio. Con l’ingresso dell’Armata Rossa a Budapest fuggì perchè noto come filofascista. Nell’istituto sangrino per tutti i ragazzi, a classe alterne, sarà proiettata “La storia maestra di vita”.

Nei giorni scorsi, invece, il polo liceale Ovidio si è concentrato su “Riflessioni sulla Shoah, sul negazionismo, sul pregiudizio, sul razzismo”. Presso il liceo Mazara studenti e cittadini hanno avuto la possibilità di discutere sulle teorie che vorrebbero negare l’esistenza della Shoah con gli studenti delle classi quinte che hanno presentato cortometraggi e docufilm realizzati durante i “Viaggi della Memoria” ad Auschwitz; e  la testimonianza filmata di Sami Modiano, sopravvissuto al campo di sterminio di Birkenau. Diversi gli interventi e gli argomenti trattati nello specifico: le origini del nazismo, l’uso della propaganda per abindolare le masse, le radici del pregiudizio, per arrivare finalmente al nucleo centrale su shoah e negazionismo, le storie di Neisha e Etty Hillesum, i cui scritti saranno oggi al centro di una serie di letture nell’ambito di uno spettacolo  teatrale previsto alle 18 presso il Piccolo Teatro di via Quatrario.

Appuntamenti e storie da raccontare, da far conoscere ai giovani di tutte le classi perchè da loro parte la speranza di un mondo senza discriminazioni né orrori, mai più.

Simona Pace

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