Comunità energetiche e pace: anche la Diocesi pensa in “green”

Si svolgerà a Sulmona, venerdì 15 settembre dalle 17:30 il convegno “Comunità energetiche rinnovabili, solidali e di pace”. Appuntamento fissato presso l’auditorium del Centro Pastorale Diocesano per l’evento organizzato dalla Diocesi di Sulmona-Valva in sinergia il Circolo Laudato si’ Sulmona – Valle Peligna.

I lavori saranno aperti dai saluti del Vescovo Michele Fusco, dei Rappresentanti delle istituzioni e del Comune di Sulmona ed avranno l’obiettivo di riflettere sulle Comunità energetiche non solo come scelta tecnico-economica per un utile risparmio in bolletta ma anche come strumento innovativo e concreto per un più profondo cambiamento di pensiero volto anche allo sviluppo di una cultura della pace, da praticarsi a partire dal proprio stile di vita.

La Chiesa italiana ha da tempo manifestato una particolare attenzione alle comunità energetiche come strumento di trasformazione tecnologica e sociale. La 49ma Settimana Sociale dei Cattolici tenutasi a Taranto ad ottobre del 2021 si è conclusa con un appello a creare “Comunità energetiche” in ogni parrocchia e la redazione di un documento contenente suggerimenti per l’avvio di questo innovativo strumento di conversione ecologica. Per avere un’idea del potenziale impatto dell’iniziativa, si pensi ai 5,2 gigawatt di nuove energie rinnovabili che si potrebbero sviluppare installando impianti per 200kw in ciascuna delle 25.600 parrocchie italiane: una potenza pari ad oltre 5 vecchie centrali nucleari.

In una prospettiva di “ecologia integrale”, una particolare attenzione sarà posta al consumo di fonti energetiche fossili come causa di conflitti e guerre devastanti, oltre che di diseguaglianze e ingiustizia. Tra le iniziative già avviate, il convegno di Sulmona approfondirà la proposta di Comunità Energetiche Rinnovabili di Pace generata dal dialogo tra diverse culture e religioni nell’ambito del Corso di laurea in ecologia integrale istituito dalla Pontificia Università Antonianum.

L’iniziativa ha portato alla firma di un patto tra l’Antonianum, ateneo dell’Ordine francescano dei Frati Minori, e il Centro Islamico di Cultura d’Italia della Grande Moschea di Roma. Ad illustrare la proposta di comunità energetiche interreligiose che all’interno di un cammino culturale e spirituale, oltre che tecnico, vogliono essere una risposta concreta anche alle guerre per il controllo di risorse energetiche fossili e minerarie, saranno Nader Akkad, Imam della Grande Moschea di Roma, e Massimo De Maio, docente di ecologia integrale presso la Pontificia Università Antonianum.

L’illustrazione della fattibilità tecnica e dei vantaggi economici delle Comunità energetiche per famiglie, imprese e parrocchie sarà affidata a Carlo Tacconelli che sta collaborando con il Comune di Sulmona per giungere alla costituzione di una o più comunità dedite alla condivisione di energia rinnovabile prodotta localmente da piccoli impianti collegati in rete.

1 Commento su "Comunità energetiche e pace: anche la Diocesi pensa in “green”"

  1. 200kW, ma chi le pensa queste cose? Ci vogliono almeno 800 mq di superficie pulita e priva di ombre. Senza contare che molte chiese sono vincolate ed hanno coperture irregolare o non tetti semplici ad una o due falde. Mah

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