Crisi d’identità

 

Un colpo al cerchio, uno alla botte, uno alla maggioranza e uno all’opposizione: il Pd sulmonese torna a riunirsi, con la regia della senatrice Stefania Pezzopane, in vista delle primarie di domenica per la scelta del segretario nazionale del partito e, dopo oltre un anno di commissariamento (meglio sarebbe dire di annullamento), nomina un nuovo responsabile, anzi due. Perché la scelta dei 206 iscritti (un po’ pochini per un partito che contava a tre cifre) è nei fatti un tandem politico: il segretario è Sergio Dante, giovane dimasciano che a Di Masci ha aperto quasi tutti i comizi nelle ultime elezioni, e la presidente è Roberta Salvati, la prima donna degli altri Dem, quelli che sono andati con la Casini. Tra i ventuno componenti della direzione, tra i quali il prossimo 8 maggio si dovranno scegliere due vice segretari e il tesoriere, c’è in realtà un po’ di tutto: vecchie fiamme come Luciano Marinucci, la componente socialista di Franco Casalvieri, gli ex Pci come Sandro De Panfilis e Salvatore Di Cesare, i moderatissimi come Giovanni Ruscitti e poi, tanti, fedelissimi di Bruno Di Masci.

La reunion, tuttavia, ha tutta l’aria di essere un flirt apparente e finalizzata alle primarie, anche perché non risolve la discrasia politica che sta a palazzo, anzi l’accentua: con una parte ancora salda all’opposizione (Di Masci e i suoi eletti, così almeno sostiene l’ex candidato sindaco) e un’altra, meno salda, in maggioranza (la Salvati con i Santilli e dintorni). Una contraddizione che non sarà facile da gestire per il nuovo segretario e che può essere pericolosa per l’amministrazione Casini. 

Anche perché la confusione non regna solo a “sinistra”: il rimescolamento di carte e tessere, identità e alleanze, frutto anche e soprattutto del progetto più elettorale che politico messo insieme dall’assessore regionale Andrea Gerosolimo, sta mostrando infatti tutti i suoi limiti. Tanto da un punto di vista operativo e amministrativo (ad un anno quasi dall’insediamento dell’amministrazione Casini i risultati sono pochini), quanto ideologico. Tant’è che durante la cerimonia del 25 aprile, la delegata istituzionale, il vice sindaco Mariella Iommi, di segno An e con ascendente a destra, davanti al monumento ai caduti ha concluso il suo discorso urlando “viva la Resistenza”.

E domani arriva in città il fratello di Che Guevara… “hasta la victoria siempre”.

1 Commento su "Crisi d’identità"

  1. per dovere di cronaca abbiamo verificato che il vice sindaco Mariella Iommi, ha concluso il suo discorso il 25 aprile con le parole: “Viva l’Italia, viva gli italiani, viva i sulmonesi”.
    La frase “Viva la Resistenza”, i cui principi ed ideali sono stati comunque sostenuti dalla Iommi durante il suo discorso, le è stata in realtà attribuita dal consigliere comunale Elisabetta Bianchi.

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