Critiche al metodo Gratteri, la replica di Carugno: “Ho subito un linciaggio mediatico”

Non ci sta Massimo Carugno alla marea di critiche e polemiche arrivate ieri un po’ da ogni schieramento politico (da Sinistra Italiana ai 5 Stelle, fino al Terzo Polo), in merito ad un estratto di un articolo de Il Riformista, a sua firma, dove criticava il metodo Gratteri nella lotta alle mafie. Carugno, infatti, parla di linciaggio mediatico e strumentalizzazione causata dai toni scandalistici utilizzati nel commentare la sua tesi sul metodo utilizzato da Gratteri.

“Il mio articolo sul quotidiano Il Riformista contiene tutta una serie di ampie osservazioni sulla legge elettorale e su temi di politica generale, all’interno del quale il riferimento ai metodi di indagine usati in Calabria era minimamente incidentale e ironico come tutto il corpo dell’articolo – incalza Carugno -. Invece di badare all’intero contenuto della mia nota si è voluto scatenare contro di me un vero e proprio linciaggio mediatico facendo leva su toni scandalistici, cercando di farmi passare come un nemico dei magistrati che indagano per mafia e implicitamente fiancheggiatore dei mafiosi e dei criminali. Sono un avvocato e un socialista, scrivo libri, e chi mi conosce, a Sulmona e in Abruzzo, è ben consapevole della mia storia riformista e garantista”.

Il candidato all’uninominale al Senato della coalizione dem ribadisce il proprio sostegno nella lotta a qualsiasi tipo di mafia, ma tiene a sottolineare che non condivide il metodo delle maxi retate che portano, a volte, all’arresto di decine di persone che risultano poi estranei ai fatti e alle accuse.

“Il garantismo – prosegue Carugno – non è una strategia per far ottenere l’impunità ai criminali, ma è un movimento culturale che pretende il rispetto delle regole costituzionali e processuali nell’interesse di tutta la collettività. Come è giusto che sia”.

“Non mi offende chi dissente dalla mia cultura garantista e rispetto se manifesta il suo dissenso in maniera civile e garbata – precisa Carugno -. Mi indigna invece chi, facendo leva su toni infuocati e scandalistici, attaccandomi nella mia sfera personale, usa termini come “vergogna” e “aberrante” e riempie i suoi commenti, sui  comunicati e sui social, di insinuazioni destinate ad attaccare e intaccare il mio senso dell’etica e della morale. Un modo di fare politica incivile, una strumentalizzazione creata ad arte da chi, evidentemente, ha ben poco da dire all’elettorato e ben poco da raccontare sull’opera svolta nel precedente mandato come i 5Stelle. Leggo anche rilievi contro di me da parte di chi, come l’On. D’Alessandro, premette di definirsi garantista, appartiene a un movimento politico nella sua natura garantista e ha un leader che rivendica il suo garantismo specie tutte le volte che viene perseguito. Il paradosso non ha fondo e spesso sfocia nel ridicolo”.

Le precisazioni arrivate da Carugno sono state ben accolte dal Partito Democratico Abruzzo, che ha invitato a stemperare i toni: “Prendiamo atto delle precisazioni di Massimo Carugno – scrivono i dem – in merito ad un inciso del suo articolo sul Riformista che parlando di altro faceva riferimento alle indagini del procuratore Gratteri. La sua solidarietà al Procuratore di Catanzaro e a tutti i magistrati che sono impegnati nella lotta alle mafie non può che trovarci concordi. Invitiamo tutti ad evitare ulteriori strumentalizzazioni elettorali, soprattutto da parte di esponenti di partiti, che in più di una occasione hanno attaccato l’indipendenza e l’autonomia della magistratura, che per noi è invece un principio sacrosanto. Non spetta alla politica esprimere valutazioni giudiziarie sull’andamento delle indagini, che per fortuna sono affidate ad una pluralità di gradi di giudizio. Alla politica spetta fornire strumenti e risorse alla forze dell’ordine e ai magistrati impegnati nel contrasto della criminalità organizzata, ed è quanto faremo al governo del Paese, con il consenso dei cittadini”.

11 Commenti su "Critiche al metodo Gratteri, la replica di Carugno: “Ho subito un linciaggio mediatico”"

  1. Il caso tortora non ha lasciato insegnamenti…. anzi quel criminale metodo è proliferato anche se, di volta in volta, con quantità minori di innocenti coinvolti……purtroppo

  2. Caso Tortora: 855 ordini di cattura, anche se incappano in 216 errori di persona, tanto che i rinviati a giudizio alla fine saranno solo 640, di cui 120 assolti già in primo grado in appello, l’impalcatura accusatoria franerà ancora con 114 assoluzioni
    Neanche ai pescatori è sempre consentita la pesca a strascico……mentre quella degli umani è dura a morire.
    C’è da sperare di non incapparci…..

  3. Carugno ha scritto cose sacrosante non solo nella replica di oggi ma anche nell’articolo del Riformista. Gli arresti preventivi un “tanto al chilo”sono una delle vergogne della giustizia italiana, cosa per la quale subiamo numerose condanne da parte degli Organi di giustizia europea. Mai lo avrei votato. Oggi si è conquistato il mio voto.

  4. … mettiamola così, aboliamo ‘sto garantismo, e in considerazione che tutti gli Italiani sono evasori…
    sottoponiamoli, nessuno escluso, ad accertamenti fiscali e relativo tenore di vita, con il tracciamento dei movimenti bancari, di investimenti azionari e nelle polizze assicurative, di tutti i prelievi di denaro, delle compravendite di case e terreni, auto, moto, biciclette elettriche, Fuoristrada, barche, aerei, viaggi all’estero, cene a ristoranti e spese per abbigliamento firmato… magari estendendone i controlli agli ultimi trent’anni…
    Che dite va bene così?

  5. Quindi qui noi siamo sotto una dittatura…azz non c’è ne siamo accorti…la nostra libertà può essere limitata all’improvviso basta che un magistrato faccia un mandato…e come mai siamo il paese: con la più alta evasione fiscale nel mondo? Come mai siamo il paese con la più diffusa criminalità organizzata? Come mai siamo il paese con il più alto numero di truffe? Come mai siamo il paese con un elevato numero di femminicidi? Tutte notizie false o come si dice adesso fake…ed ho omesso di indicare che siamo il paese della corruzione e concussione…tanto per non farci mancare nulla…un consiglio con questo caldo uscite la mattina presto ed evitare il sole nel primo pomeriggio…

  6. Non te ne sei mai accorto probabilmente perché leggi solo il Fatto Quotidiano.
    “Conoscere per deliberare”lo ripeteva spesso un grande abruzzese il cui nome è Marco Pannella.

    • Appunto ‘conoscere per deliberare’…non per dire cose senza senso…anzi fatti una domanda e risponditi…sempre se ne sei capace…per tua conoscenza mai letto fatto quotidiano…leggo corriere e repubblica…lascio a te il corriere dello sport sempre se sei capace di sfogliarlo…

  7. Arrampicarsi sugli specchi | 7 Settembre 2022 at 17:16 | Rispondi

    Gratteri vive sotto scorta e ciò basta ad avere nei sui confronti un totale rispetto … i suoi processi sono ignorati dai media, non ne parla nessuno perché sono scomodi. Non ha bisogno di detrattori , anche se neppure se ne accorgerà , fortunatamente, essendo il parere di uno dei tanti.

  8. in italia una scorta non la si nega a nessuno…..anche calenda, da ministra, nel periodo delle proteste dei no tap pare fosse sotto scorta……eppure

  9. Che caxxo c entra fare il nome di Gratteri allora ??? Perché fare il nome di chi rischia la pelle contro le peggiori mafie ??? Chi c è la quel coraggio ???!che c entra con il garantismo ????
    Viviamo in una nazione incancrenita dalle mafie di ogni genere ed etnia che sguazzano e proliferano impunite … Gratteri e’ un eroe in mezzo a tanti piccoli uomini quaqquaraqua’ .
    W la legalità

Lascia un commento

Il tuo indirizzo mail non verrà mostrato.


*