Dirigenti senza obiettivi, la macchina senza guida a Palazzo

Dovrebbe essere il documento principe della gestione amministrativa di un Comune, il manuale delle istruzioni, insomma, sul cosa fare, come farlo e con quali mezzi economici e di risorse umane. Un atto di programmazione, cioè, da redigere subito dopo l’approvazione di un bilancio di previsione, nel quale si illustrano ai dirigenti gli obiettivi da raggiungere durante l’anno e che diventa alquanto inutile se chiuso quando “i buoi sono scappati dalla stalla”.
Eppure il Peg, il piano economico di gestione e della performance, al Comune di Sulmona è stato approvato solo il 7 novembre scorso: un ritardo che la dice lunga sulle capacità di programmazione della giunta Casini. E non è un caso, forse, che nella delibera di approvazione manchi la firma dell’assessore al Bilancio (a quella data) e al Personale, Cristian La Civita, presente nella delibera precedente e assente in quella che probabilmente avrebbe dovuto interessarlo direttamente, riguardando indirizzi al personale.
Anche perché la delibera è una mezza farsa, visto che in un passaggio si ammette candidamente che “risultando assenti dal servizio i dirigenti del 3° e 4° settore, è opportuno rinviare a successivo atto giuntale tanto una diversa assegnazione delle attività quanto del personale”. Insomma -stiamo a scherza’-.
Perché è vero che la macchina amministrativa a palazzo San Francesco funziona male o meglio non funziona, ma altrettanto vero è che non c’è nessuno che si sia messo alla guida e abbia indicato una direzione.
Ecco così che l’approvazione del Peg, da strumento di programmazione, si trasforma in orpello giuridico da evadere entro metà mese. Svuotato di senso e di utilità.
Tant’è che basta scorrere la lista degli obiettivi per comprendere la portata del documento: goal da raggiungere nel giro di un mese e mezzo che solo a leggerli viene da sorridere.
Da come predisporre la posta prioritaria, all’organizzazione del cartellone degli eventi natalizi, dalla reportistica interna, alle verifiche sulle Scia, dall’impostazione del piano neve, all’organizzazione dei sistemi di controllo interni.
Vale solo la pena di aggiungere che il Peg è o dovrebbe essere anche uno strumento di valutazione dell’efficenza dei dirigenti, quelli dietro ai quali spesso, troppo spesso, la politica si nasconde per giustificare le inadempienze e le incompiute.
E non si può bocciare nessuno se non sono stati assegnati i compiti da fare.

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