Ecco le proposte per salvare la biblioteca

C’è chi come CasaPound suggerisce l’uso della ex caserma Battisti, chi come Sbic di aprire le biblioteche delle scuole: la notizia delle chiusura dell’Agenzia di promozione culturale a causa dello scarso indice di vulnerabilità sismica, disposta ieri dalla Regione, è una notizia che preoccupa l’intera città. E così dopo l’assemblea convocata dal collettivo AltreMenti per oggi, arrivano le proposte alternative per evitare di perdere un presidio culturale importante.
“Sulmona, patria di Ovidio, ricca di millenni di storia e cultura, non può permettersi di rimanere a tempo indeterminato priva di una biblioteca civica – commenta Giovanni Bartolomucci di CasaPound – è ai locali della ex caserma Cesare Battisti che a nostro giudizio si deve guardare. La struttura, recentemente trasferita al Comune di Sulmona, possiede infatti gli spazi idonei per ospitare il patrimonio librario e documentale del polo culturale ed anche dell’ex biblioteca comunale, chiusa nel 2009 e da allora non più disponibile per i cittadini, e per accogliere parte delle scuole inagibili della Città. Inoltre la trasformazione dell’ex caserma in polo culturale permetterebbe un rilancio economico e sociale di quell’area della città grazie all’aumento delle presenze”.
“Penso ai ragazzi, soprattutto quelli più piccoli, che con tanto entusiasmo avevano ripreso a frequentare l’Agenzia utilizzando tutti gli strumenti cartacei e digitali messi loro a disposizione. Penso alle associazioni culturali che avevano lì la propria sede. Penso all’ingente patrimonio librario su cui è necessario vigilare attentamente nei prossimi mesi – è invece la riflessione del consigliere comunale di Sbic, Maurizio Balassone -. Sarebbe bello e opportuno che le scuole agibili aprissero le loro biblioteche evitando di fatto il disperdersi delle energie culturali della Città. Sarebbe bello e opportuno che il Comune di Sulmona in tempi velocissimi proponesse anche una parziale soluzione a questo problema per scongiurare una eventuale ulteriore perdita di opportunità”.

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