
Così questo pomeriggio il collettivo AltreMenti ha indetto un’assemblea pubblica (ore 17,30) proprio davanti ai cancelli di quella che fino a ieri era l’Apc e dove era ospitato anche il Crbc (Centro regionale die beni culturali) a sua volta già fatto sgomberare a gennaio scorso da palazzo Mazara. Il titolo la dice lunga: “Sulmona città chiusa”.
“Quella dell’Agenzia di Promozione Culturale infatti è solo l’ultima di una serie di chiusure virtualmente ‘brevi’ – scrive AltreMenti -, ma a cui puntualmente seguono anni di immobilismo burocratico con conseguente ricaduta sul numero e la qualità dei servizi offerti ai cittadini. Basti pensare al caso del liceo classico, a quello dell’istituto De Nino, della biblioteca comunale, dell’ormai ex istituto di formazione professionale in via Mazzini”.
L’elenco è lungo e neanche completo.

“Desideriamo certamente che l’edificio venga messo in sicurezza per il bene di tutti – continua il collettivo -, ma non che questa operazione si riveli l’ennesima chiusura ad libitum sulla quale speculare ad oltranza. Come cittadini ci sentiamo in dovere di discutere le sorti della nostra città e del nostro territorio per capire cosa fare per scongiurarne una nuova condanna dal punto di vista aggregativo, sociale e culturale”.
E già cominciano ad arrivare le prime proposte per eviatare di rimanere senza biblioteche.
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