Festival della Transumanza, tappa sulmonese con il concerto di Federica Carta

Il Festival della Transumanza, alla sua terza edizione, farà tappa a Sulmona, nella giornata del prossimo 20 luglio. Saranno due gli eventi che contraddistingueranno la tappa ovidiana. Il primo, alle ore 18:00, sarà il convegno “La transumanza, cultura, tradizioni, opportunità”, si terrà al cortile del complesso della S.S. Annunziata. Alle 22:00 il parco fluviale “A. Daolio” sarà la location del concerto di Federica Carta, protagonista di successo del talent show “Amici”, condotto da Maria De Filippi.

La cantante romana, già reduce da diversi successi, nella primavera scorsa ha presentato due suoi nuovi singoli Come Marilyn e in collaborazione con il cantante Shade, Per Sempre Mai.

Il Festival è stato inaugurato lo scorso 8 luglio, e si concluderà il prossimo ottobre a Roma.

Insieme al progetto ‘Via Verde’, che l’Abruzzo sta costruendo con altre regioni italiane, con il Festival si vuole creare una rete viaria logisticamente fruibile che tocchi le vie pastorali d’Italia e non solo. Il direttore artistico del Festival, il musicista Ambrogio Sparagna, sottolinea il concetto di “unione” della Transumanza. La parola ‘unire’ è la chiave di lettura di questa manifestazione. Unire culture, con musicisti che arrivano dalla Grecia o dalla Tunisia. Unire territori, coinvolgendo borghi montani e località marine. Unire regioni, sconfinando nel Lazio con il concerto finale a Roma.

32 Commenti su "Festival della Transumanza, tappa sulmonese con il concerto di Federica Carta"

  1. Mentre a Pescara va in scena la Parata dei Transumanti, a L’Aquila l’evento costiero non passa inosservato e raccoglie alcune riflessioni da parte dell’Associazione aquilana Amici della Transumanza. “Apprendiamo da organi di informazione che domenica 16 luglio a Pescara, nella location di Piazza Salotto – a 50 metri dal mare – in occasione del festival della Transumanza si è svolta ‘la Parata dei Transumanti’.
    I territori vanno rispettati: non si può stravolgere la storia. Se i Mille sono partiti da Quarto, non possiamo farli partire dalle Alpi. È un patrimonio culturale che va difeso, non per campanilismo, ma per rispetto al nostro passato, costruito dai nostri nonni, nonni delle montagne abruzzesi. E non vorremmo che tutto questo scomparisse lungo il porto di Pescara”, conclude la nota firmata dal vice presidente Sarra.

    • Forse agli “amici della transumanza” è sfuggito il leggere il programma del festival della transumanza e delle tappe nell’entroterra abruzzese che fra l’altro ha dato inizio alla manifestazione:
      – 8 e 9 luglio con S. Demetrio dei Vestini
      – 16 luglio Pescara
      – 20 luglio Sulmona
      – 22 luglio Lanciano
      – 27 luglio Capestrano
      – 28 luglio L’Aquila
      – 30 luglio Corfinio
      – 2 agosto Barisciano
      – 3 agosto Lecce dei Marsi
      – 4 agosto Peltuinum
      – 8 agosto Calascio
      – 24 agosto Pescasseroli
      – 25 agosto Santo Stefano di Sessanio
      – 29 agosto Rocca di Mezzo
      – 29 agosto Celano
      – 31 agosto Teramo
      – 7 ottobre Roma

      Forse è il caso di informarli per evitare altre errate riflessioni errate nei dovuti coinvolgimenti e nel rispetto della storia.

  2. Esattamente

  3. Allora sarà meglio ripassare le vostre conoscenze sull’argomento, anche se un abruzzese verace dovrebbe ben sapere che il Tratturo Magno andava da L’Aquila a Foggia passando per Chieti. All’epoca piazza Salotto ancora non c’era.
    Vi propongo perciò il pezzo per intero scritto dall’Associazione aquilana Amici della Transumanza: “Apprendiamo da organi di informazione che domenica 16 luglio a Pescara, nella location di Piazza Salotto – a 50 metri dal mare – in occasione del festival della Transumanza si è svolta ‘la Parata dei Transumanti’. Qualche precisazione in merito a questo evento va data. La Transumanza, quella del nostro Abruzzo, partiva dal comprensorio aquilano, specialmente dal Piazzale della Basilica di Collemaggio eretta da Celestino V. Le greggi provenivano dalle vallate di Roio, di Lucoli, di Scoppito di Barete e dell’Alta Valle dell’Aterno e di Campotosto, si ritrovavano sotto la basilica di Collemaggio il 29 settembre: venti persone per duemila pecore; le pecore erano milioni con un esercito di pastori che accompagnavano le greggi. Da questo posto partiva la carovana che – percorrendo 244 chilometri – era il più importante tra i tratturi italiani. Arrivava a Foggia, percorrendo il Tratturo Magno o tratturo del Re. Era l’economia dell’entroterra abruzzese, tra lana, formaggi e carni”.
    Un movimento di greggi e di persone che rappresenta la cultura pastorale dell’Abruzzo montano, con un aspetto fortemente religioso in virtù della presenza di diverse chiese lungo le vie verdi, le cosiddette ‘chiese tratturali’, che offrivano un momento di raccoglimento ai pastori: qui loro sostavano per rifocillare il fisico e lo spirito. Dalla Zampogna all’organetto, ai pastori a braccio alla cucina: sono numerose le pagine di cultura agro-silvo-pastorale. Addirittura si dice che Celestino V fu influenzato nel costruire la Basilica proprio su quella collina, in considerazione dell’enorme passaggio di pecore e uomini che transitavano nelle vicinanze già prima della sua venuta. Una riflessione va fatta, i pastori transumanti del comprensorio – prima di partire per questo lungo viaggio – preparavano la famosa Miciscia, carne essiccata che mangiavano durante il percorso e non certo lische di pesce essiccate. I territori vanno rispettati: non si può stravolgere la storia. Se i Mille sono partiti da Quarto, non possiamo farli partire dalle Alpi. È un patrimonio culturale che va difeso, non per campanilismo, ma per rispetto al nostro passato, costruito dai nostri nonni, nonni delle montagne abruzzesi. E non vorremmo che tutto questo scomparisse lungo il porto di Pescara”

    • Piuttosto che fare il copia e incolla, ammiri quanto sono stati bravi i pescaresi nel coinvolgere gli altri paesi dell’intera Regione Abruzzo interessata dal percorso di tutti i REGI TRATTURI, quali il L’Aquila-Foggia, Centurelle-Montesecco, Celano-Foggia, Pescasseroli-Candela e Castel di Sangro-Lucera.

  4. Continui a guardare il dito e non la luna. Leggilo il copia incolla ed impara la storia del TUO Abruzzo, che purtroppo per te non è Pescara, ma L’Aquila.

    • Che lei lo voglia riconoscere o meno, la cultura e la storia pastorale abruzzese tramanda di 5 tratturi ed è quello che l’iniziativa promuove a memoria e vanto dei cittadini abruzzesi tutti.

    • Pescara capoluogo di regione

  5. Che lei lo voglia riconoscere o meno, la tappa pescarese di questa rievocazione c’entra come la sede del soccorso alpino a Pescara. Sempre vanto dei cittadini abruzzesi tutti.

    • L’iniziativa non mi ha creato alcun disturbo e se a lei e i suoi amici della transumanza hanno creato più di un bruciore di stomaco o di altro, quello che posso augurarvi è che le programmate tappe a seguire vi siano di sollievo e vi riappacifichino principalmente con voi stessi e l’Abruzzo.
      Il tutto in attesa dell’edizione 2024.
      VIVA L’ABRUZZO.

    • Luigi Gagliardi | 19 Luglio 2023 at 12:54 | Rispondi

      ci sono foto di pastori con il gregge e di sfondo la torre di Cerrano, in qualche modo ci arrivavano sul mare, probabilmente non passavano per Castellammare Adriatico.
      Oltre al tratturo magno immagino ce ne fossero di più piccoli, non credo che, ad esempio, da Sulmona si muovessero verso nord per incontrarsi con i colleghi Aquilani per poi ritornare verso sud.
      Come si legge nell’articolo la parola chiave della manifestazione è “unire”, probabilmente l’associazione Aquilana amici della transumanza ha inteso la parola unire nel modo più stretto, cioè accentrare tutta la manifestazione a L’Aquila.
      Quindi caro Claudio, puoi esplicitare le motivazioni della tua polemica argomentandole per bene?

  6. Mi permetto di consigliare la lettura di un libro che ha cambiato totalmente la mia visione della vita:
    Storie della storia d’Abruzzo
    di Camillo Chiarieri .

    • Luigi Gagliardi | 19 Luglio 2023 at 13:55 | Rispondi

      Ottimo suggerimento, lo comprai anni fa’ alla libreria della stazione di Pescara e lo lessi tutto di un fiato nelle 6 ore di treno successive!
      Non mi ha cambiato la vita ma mi ha fornito diversi spunti di riflessione e diverse storie da raccontare.

  7. Come sempre per voi tutti i salmi finiscono in gloria.

    • Luigi Gagliardi | 19 Luglio 2023 at 13:57 | Rispondi

      Devi argomentare le tue risposte Claudio, altrimenti anche io posso dire di essere il Re d’Italia perché sí.
      Se non sei capace di argomentarle vuol dire che parli a vanvera e sfortunatamente Umberto Eco aveva ragione nella sua opinione su internet.
      #neanderbar

  8. Ancora altre argomentazioni?Rilegga con un po’ di modestia, senza polemiche volute e lasciando Eco al suo posto.

    • Luigi Gagliardi | 19 Luglio 2023 at 14:47 | Rispondi

      “I territori vanno rispettati: non si può stravolgere la storia. Se i Mille sono partiti da Quarto, non possiamo farli partire dalle Alpi.”
      Mi fai capire cosa stai contestando alla manifestazione in modo esplicito? Che il tratturo non è mai passato per Pescara?

    • Altri portano le proprie argomentazioni, mentre lei porta quelle di altri.
      Per similitudine di ECO alle radici storico culturali abruzzesi già elencatele, e se si riconosce le radici di UN ABRUZZESE DOC, si rilegga (e a scuola l’avrà fatto per certo) la poesia I PASTORI di Gabriele d’Annunzio e a termine chiuda gli occhi e riviva il tintinnio dei campanacci, l’attenzione del pastore e del suo fidato amico, l’odore dell’erba, il belare del gregge, l’odore delle palline seminate sul percorso e tutto ciò che la possa aiutare a riaprirle il cuore all’armonia e all’amore per la NOSTRA REGIONE.

      • Luigi Gagliardi | 19 Luglio 2023 at 15:36 | Rispondi

        Non ho capito se stai rispondendo a me, comunque la poesia di D’Annunzio è piuttosto chiara sul fatto che i pastori raggiungono il mare:

        Settembre, andiamo. È tempo di migrare.
        Ora in terra d’Abruzzi i miei pastori
        lascian gli stazzi e vanno verso il mare:
        scendono all’Adriatico selvaggio
        che verde è come i pascoli dei monti.

        Ora, di sicuro non passavano per Pescara ma quale è il problema di una tappa a Pescara della manifestazione? se fosse stata concepita rigidamente come voi vorreste avrebbero dovuto fare le tappe in ordine cronologico.
        Tuttavia capisco anche che in una città ferma agli anni ’80 le persone che non hanno mai superato i confini della valle se non per una uscita al megalò, abbiano la flessibilità mentale degli anni ’80, quindi non sprecherò altro mio preziosissimo tempo, avete ragione voi, continuate a blaterare al baretto virtuale, fuori le mura il mondo è nell’anno 2023.

    • Luigi Gagliardi | 19 Luglio 2023 at 15:27 | Rispondi

      Mai sentito parlare dei tratturi minori? dei “bracci”? del tratturo Frisa – Rocca di Roseto che passa accanto al mare (si lo so non passa a Pescara)???
      Visto che non riesci a portare nessuna argomentazione alla tua sterile polemica la chiudo quà anche io, ritirati nel baretto fisico per cortesia.

    • Quindi?
      La rilettura del capolavoro poetico abruzzese non le è stato d’aiuto? Troppo doloroso!
      Di suo ha qualcosa?

  9. Premesso che le affermazioni di Temp appaiono stravolte dall’iconoclastia nei confronti del suo Capoluogo, al tempo stesso sottolineo la supponenza della citazione di ECO, che punta il dito sui frequentatori della rete. Io non me ne vergogno, non sono poi così snob.

    • Luigi Gagliardi | 19 Luglio 2023 at 15:57 | Rispondi

      Ah Clá! Perché, secondo la tua opinione, la manifestazione sulla transumanza non dovrebbe far tappa a Pescara?

    • Posto che le sue asserzioni sulla mia persona sono tutte di sua fantasiosa deduzione, e potrei fare lo stesso con lei, che lei non se ne vergogni di tale atteggiamento non mi è motivo di interesse alcuno.

  10. Perché sono stanco di vedere Pescara che tenta di far sue tutte le positività d’Abruzzo. Sarebbe come se L’Aquila evocasse di continuo D’Annunzio o Sulmona facesse il Torrone Trabocco.

    • La transumanza abruzzese è una IDENTITA’ REGIONALE, anzi multi regionale che è anche più bello, se lo ricordi.
      Se ne faccia una ragione, pensi positivo e vedrà che vivrà meglio insieme con tutti i suoi fratelli abruzzesi e fuori regione.

  11. Temp purtroppo tu continui a non voler capire.
    Io vivo bene con tutti, ma non con chi tenta di fare il furbo.
    Ma il tema ora si allarga, apri il nuovo articolo del Germe e leggi cosa ne pensa Nunzio Marcelli, pastore VERO.

    • Già letto.
      Certamente Marcelli ha maggior voce in capitolo di me, di lei e dei suoi amici(?) del tratturo messi insieme e le sue riflessioni sono di pungolo alla comoda visione turistica di tante altre altisonanti manifestazioni regionali che deviano volutamente dal loro iriginale punto di riferimento facendone una kermesse fuori tema, e non credo necessitino esempi!
      Comunque se permette, i “furbi” (se poi sono tali) sono onnipresenti e non solo dove si vuol farli vedere, il che la dovrebbe fare meditare ulteriormente.

  12. ArcanoMistero | 19 Luglio 2023 at 17:18 | Rispondi

    ….”Se i Mille sono partiti da Quarto, non possiamo farli partire dalle Alpi”….
    Se Celestino V è vissuto a Sulmona perché la perdonanza si fa a L’Aquila? 🤔🤔

  13. Sarà mica perché Collemaggio la volle Lui, perché vi fu incoronato Papa, perché la Bolla di Celestino prevedeva qui una Porta Santa ed infine perché vi trovò sepoltura?
    Sempreché tutto ciò non conti nulla e si trasferisca tutto a Piazza Salotto

  14. bene,tutte chiacchiere per dare a credere,le sagre/festival/feste/eventi patronali/paesane sono finanziate dai Contribuenti,ovvio raccontare storia/tradizioni/cultura e chi piu’ ne ha ne metta di tratturi,il riconoscimento Unesco per l’antica pratica della pastorizia del sud d’italia, non porta sviluppo/incremento economico,i numeri dell’attivita’transumanza sono ridotti al minimo,circa 200 mila capi la produzione abruzzese,i numeri sono insufficienti,importiamo tantissimi ovini,quindi transumanza di che? Arrosticini,perdonanza.il Vate inclusi,i benefici economici sono solo per gli aventi ruolo manifestazioni,delle tavole rotonde, convegni,feste,sagre,fuochi d’artificio,ecc,ecc,agli allevatori poco e forse nulla,importante e’ dare a credere,chiacchiere appunto,e basta,o no?

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