I muscoli e la mafia

Il campanile della Rotonda di San Francesco illuminato, uno tra i cinque in Abruzzo, con i 1031 nomi delle vittime silenziose della mafia. Nomi e storie scanditi in una cantilena struggente che ha attraversato ieri le piazze di tutta Italia, facendo tappa per ben due volte a Sulmona, davanti e dentro palazzo Annunziata, prima la mattina in contemporanea con il Paese e poi la sera in una veglia interreligiosa che ha unito grandi e piccoli. Con le scuole, il grande motore della consapevolezza, che nonostante il Covid e la chiusura forzata, si sono messe all’opera e hanno allestito le aule con i lavori fatti dagli studenti: alle Serafini e alle Capograssi. La testimonianza di Libera Sulmona, l’associazione che fa capo a Don Ciotti, una delle realtà più vive e attive in Abruzzo, non poteva mancare nella ventiseiesima giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime di mafia che con lo slogan “A ricordar e riveder le stelle” affronta quest’anno anche il tema sommerso dell’avanzata delle mafie in tempo di pandemia.

Una giornata fissata non a caso oggi, inizio di primavera (anche se è stata celebrata ieri), che nell’ultimo verso dell’Inferno di Dante Alighieri anela a quel cielo stellato ricordo delle vittime e testimonianza di speranza.

Sembra essere lontano quell’inferno, e invece anche in Abruzzo è vivo e presente. Lo hanno detto anche quelli di Ned (New European Dream) il think tank che la settimana scorsa ha incontrato tra gli altri il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri che, proprio sull’Abruzzo, sollecitato dalla responsabile del forum Pd, Teresa Nannarone, ha evidenziato il rischio nel fenomeno del negazionismo: “Negli ultimi decenni, l’abbassamento della morale e dell’etica – ha detto il procuratore che ha dato alla ‘ndragheta uno dei colpi più duri -, ha contribuito a rendere le mafie più forti grazie alla cooptazione di colletti bianchi, professionisti e gruppi finanziari”. E’ la mafia che non si vede e che in Abruzzo è sempre più presente, con le proprietà e gli affari sequestrati e scoperti quasi per caso. Nessuno dalle procure abruzzesi, regione dove pure i numeri delle proprietà criminali sono importanti.

L’esibizione di muscoli mostrata l’altro giorno dalla polizia a Sulmona, con elicotteri, squadre cinofile e gruppi da Pescara e L’Aquila, quasi a scortare la visita del questore in città per firmare un banale accordo sulla videosorveglianza, serve a poco e niente. E non tanto e non solo perché alla fine della giornata dalle perquisizioni e dai controlli non è uscito nulla, quanto perché la lotta alla criminalità, quella vera e organizzata, va fatta a fari spenti, scavando magari negli affari delle vendite all’asta, negli investimenti immobiliari che spesso lavano e riciclano i soldi sporchi del mercato criminale.

“La repressione deve arrivare alla fine di un percorso – ha detto ieri Don Luigi Ciotti -. Oggi è necessario un pensiero nuovo, radicale e rigeneratore nella lotta alle mafie. Ecco, se non rigeneriamo rischiamo di degenerare”.

25 Commenti su "I muscoli e la mafia"

  1. A cosa serve se poi hanno fatto infiltrare tutte le organizzazioni più pericolose nella nostra isola felice , aspettano che sparino ? Qui non c’è la criminalità che spara ! Che forse sarebbe anche meglio ! In attesa che sbarrino il tribunale sperando che con un tribunale più grande sia più complicato la fuga continua di notizie e le cose aggiustate per bene …..

  2. Al lupo! Al lupo! Al lupo! …non sarebbe ora di dare una sbirciatina all’operato e agli ATTI di molti amministratori politici, di tutti i colori per carità di Dio, per vedere se qualcuno forse anche inconsapevolmente ha favorito la “penetrazione” di soggetti borderline nell’economia e nel tessuto sociale abruzzese e della Valle Peligna?
    Magari cominciamo dalla cosiddetta “ Mafia dei Pascoli”… e poi attenzioniamo l’edilizia, la monnezza, la rivendita di auto, il settore turistico con alberghi e ristoranti, il commercio con negozi di abbigliamento e supermercati. Così magari scopriamo che per qualche posto di lavoro in più…abbiamo spalancato le porte ai Lupi.

  3. Il tribunale di Sulmona è la mafia..

  4. Controllate per favore le vendite all’asta di immobili nel nostro territorio e forse verrà alla luce il “circoletto degli amici”. Scusate ma in questo momento ho un dubbio: ma chi controlla il nostro territorio? Grazie per l l’eventuale risposta.

  5. Commenti che non mi aspettavo dai Sulmonesi…
    Speriamo bene

  6. Si sa chi gestisce la prostituzione chi l usura chi lo spaccio chi il reciclaggio chi sono i corrotti e sono tantissimi specialmente nel tribunale che ormai è fuori controllo le forze dell’ ordine sono inquinate

  7. La poliZia un minimo è stata ripulita con pensionamenti e trasferimenti i carabinieri la vedo difficile ma forze il pezzo da ripulire è prossimo alla pensione o magari trasferiscono anche lui ma ci credo poco

  8. bene,spot pubblicitari,sceneggiate,montature,”chiacchiere e distintivo”,films appunto….la lotta alle mafie si fa con i fatti,con azioni di contrasto,con Leggi e punizioni severissime,di rigore assoluto,che scoraggiano,ostacolano,frenano,riducono al minimo i fenomeni criminali/ delinquenziali,corruzione per prima….i politicialtroniladroni hanno depenalizzato tutto e di piu’ quali le ragioni? La bolgia del a chi si a chi no,con una propria legge,un proprio diritto ,nessuna responsabilita’,indagini si,no,forse,giudici nei porti delle nebbie,fascicoli che scompaiono,incompatibilita’detenzione,moltissimi diritti nessun dovere,pene alternative,ecc,ecc in pratica nessuna punizione,le guerre si vincono solo organizzandosi,con piani,strategie,idee,tattiche,studiando,valutando il nemico,quali le
    debolezze? Segui il denaro,sempre valida ,la lezione di Falcone,altro che giornata della memoria,o no?

  9. È impressionante quello che emerge dai commenti dei concittadini.
    Dimostra che l’anello al naso non l’abbiano.
    Traspaiono dalle righe di sopra delle verità scomode ma che tali rimangono ma sulle quali nessuno investiga
    Forse è il caso si lanciare un comitato cittadino pro legalità.
    A Sulmona dovremmo richiedere la DIA e comunque apparati specializzati e pensati per reprimere i fenomeni mafiosi

    Chiedo al Germe di farsi promotore di queste iniziative

  10. Il tribunale di Sulmona non deve fare altro che chiudere. Mi dispiace per i disegni di qualche onesto, ma un occhio attento ed anche un minimo informato (ma anche solo critico) capisce che le contraddizioni di far operare il potere giudiziario in un territorio così piccolo sono enormi. Basta un po’ di psicologia dei sistemi ed un po’ di statistica, unita alla conoscenza del nostro tessuto sociale ed alle nostre personali esperienze, per capire o almeno intuire certe cose. Prossimità, relazioni familiari ed amicali, rapporti di contiguità, conflitti di interesse e doppi ruoli: tanti buchi nell’acqua, e poi magari ci rimette chi davvero non dovrebbe. Quel tribunale é un insulto alla giustizia, mi auguro che venga spazzato via

  11. Ma quante cazzate che sto leggendo..ma veramente state dando la colpa alla Polizia e forze dell’ordine (addirittura inquinate🤣🤣) e al tribunale?? Ma se non lo sapete presumo per vostra ignoranza in materia di mafia e criminalità organizzata la competenza è del tribunale provinciale di L’Aquila dove insiste la procura distrettuale antimafia e la dia..quindi prima di continuare a sparare minchiate a volontà informatevi cincioni..

    • Pippo , la mafia piccola o grande è sempre mafia. se uno che lavora nelle forze dell’ordine tace o copre qualcuno che delinque sempre mafia è. cincione è chi non ascolta e chi si erge a tuttologo.

    • Le mafie si avvalgono sempre della criminalità locale per infiltrarsi e qui alla criminalità locale si è garantita l impunità completa.

    • Pippo se non vuoi essere considerato una Pippa studia. A )’Aquila non c’è la DIA. Per i reati associativi la competenza è della Procura della Repubblica presso il Capuologo di regione.

  12. Pippo ma Tu non sei quello che ogni mattina prende il caffè al Bar situato a destra dell’ingresso Tribunale?

  13. IAVARO’ DI COCCOS PURE TU

  14. Pippa poco hai ragione..devi cambia spacciatore..se queste sono le cose che riesci ad argomentare..qui non siamo a Palermo o Reggio Calabria che la mafia o altre organizzazione criminali hanno il controllo del territorio e delle istituzioni..se sei a conoscenza indica i fatti e fai nomi e cognomi anche delle forze dell’ordine ..sennò sei solo un quaquaraquà…perché i tuttologi come te quelli che accusano abbiano il coraggio di parlare..altrimenti sei tale e quale si mafiosi..

    • Le forze dell’ ordine a Sulmona non le prendono questo tipo di denunce ma ti stai scaldando troppo comunque occhio che già hai i capelli bianchi

  15. Se la sono mangiata Sulmona con la scusa di lasciar correre perché il soggetto è un informatore di poveri cristi hanno spalancato il cancello ai lupi ! Ed ora come si fa ? Ormai sono tutti ricattabili se non a busta paga ! Come si risolve un problema di tali dimensioni ? Io non ne ho idea

  16. quando, grazie anche al contributo di idee di idee di questi teorici, anche il Tribunale sarà andato, l’Ospedale sarà andato, cos’altro dovremo perdere per guarire da tutto questo autolesionismo ?

    • E difficile capire il sottobosco , come ogni cosa che riguarda i SEGRETI , il malaffare alle volte parte dal basso come il semplice finanziere che il sabato sera si fa una striscia , si arriva poi alle sentenze pilotate e le cause lunghissime che sfociano nel nulla per non indignare l opinione pubblica , la corruzione spesso con le prostitute o la droga nemmeno con i soldi che quando servono non mancano mai comunque

    • Caro Mike se le indagini magari le fanno anche ma poi il tribunale è un colabrodo e le notizie le sanno prima gli indagati che gli inquirenti si spera che chiudendolo almeno qualche notizia rimanga all’interno del palazzo

    • Grande Stefano

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