I Parchi d’Abruzzo conquistano l’Italia

Luoghi incontaminati e natura selvaggia, il Parco Nazionale della Majella finisce così al secondo posto della classifica stilata da Trekking.it “Italia selvaggia: 4 luoghi in cui vivere la natura selvaggia”. Partendo dal paragone con il film “Into the wild” diretto da Sean Penn (chi lo ha visto sa benissimo di che tipo di paesaggi si parla) il periodico spiega motivazioni ed itinerari da seguire su suolo nazionale. Subito dopo La Val Grande piemontese e prima di Sardegna e Trentino Alto Adige c’è dunque l’area del Parco Majella  con parte del Sentiero dello Spirito. La rivista dedicata al trekking propone una tre giorni attraverso un percorso lungo circa 18 chilometri, partendo da Roccamorice e proseguendo lungo il percorso che conduce all’eremo di Santo Spirito, per proseguire verso quello di San Giovanni ed infine a San Bartolomeo in Legio. Un percorso che, oltre al suo valore religioso, propone anche suggestivi paesaggi e panorami di notevole bellezza nella Valle dell’Orta e siti come la Grotta dei Piccioni, la Cascata della Cisterna e la Grotta Scura. Un percorso per il quale l’ente Parco sta preparando la candidatura Unesco come patrimonio da tutelare.

L’Abruzzo balza agli onori della cronaca nazionale anche per il video del Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise che la scorsa settimana ha spopolato sul web. “Un albero 365 giorni…” è il titolo del filmato realizzato da Bruno D’Amicis e Umberto Esposito, fotografi naturalisti e autori del progetto multimediale “ForestBeat”, ideato insieme all’Ente per documentare e promuovere le faggete vetuste del Parco, candidate a Patrimonio Mondiale dell’Umanità Unesco. La sequenza svela la vita nascosta delle faggete del Pnalm partendo da un semplice unico albero, monitorato durante il corso di un intero anno attraverso una videocamera nascosta. Un luogo fondamentale per gli animali selvatici del Parco, una vera e propria piazza, una zona di passaggio di tutti i maggiori protagonisti della fauna appenninica: orsi, lupi, tassi, volpi, cervi e chi più ne ha più ne metta. “Il risultato- si legge in un post pubblicato dal Pnalm- è una carrellata di sequenze sorprendenti e uno spaccato emozionante della vita segreta delle foreste dell’Appennino”. Il progetto ForestBeat, inoltre, “prevede una serie di interventi a partire dalla raccolta di materiale iconografico e alla realizzazione di un sito web e di un volume fotografico dedicati, il progetto ha previsto anche la pubblicazione, a scadenza settimanale di una serie di post sui social media. Per due anni video e fotografie sono stati accompagnati da brevi testi informativi al fine di divulgare gli aspetti più interessanti e meno noti delle faggete più antiche d’Europa”. E’ stato proprio il centesimo post su facebook a mettere la “ciliegina sulla torta” riscontrando in soli tre giorni 3 milioni di visualizzazioni e 20mila condivisioni. “Forest beat era stato pensato 2 anni fa – dichiara il presidente Antonio Carrara -per accompagnare il processo di candidatura delle faggete vetuste del Parco a patrimonio mondiale dell’umanità. Volevamo che il grande pubblico condividesse con noi l’importanza di conservare le faggete che rappresentano e custodiscono un inestimabile patrimonio di biodiversità. D’Amicis e Esposito, con grande competenza e passione, hanno saputo cogliere momenti della vita degli animali intorno ad un albero, trasformandoli in un video che è un vero e proprio spettacolo naturale. Hanno mostrato così che la pazienza e il rispetto per la natura ci possono regalare emozioni inimmaginabili”.

Il film “Into the Wild” cita Lord Byron: “C’è una gioia nei boschi inesplorati. C’è un’estasi sulla spiaggia solitaria. C’è vita dove nessuno arriva vicino al mare profondo e c’è musica nel suo boato. Io non amo l’uomo di meno, ma la Natura di più.”

E’ questo l’Abruzzo che fa battere il cuore.

Commenta per primo! "I Parchi d’Abruzzo conquistano l’Italia"

Lascia un commento

Il tuo indirizzo mail non verrà mostrato.


*