Il Cogesa dà i numeri. Nuova rottura tra sindaci

E’ stata un’altra giornata di scontri e di divisione per il territorio, ancora una volta consumata sul campo delle partecipate. Se l’altro ieri era stata la Saca e in particolare il rinnovo delle cariche a dividere, ieri, invece, è stata l’approvazione del bilancio Cogesa.
Perché mentre l’amministratore unico ha presentato trionfante i suoi numeri, dall’altra alcuni sindaci li hanno contestati: chi non presentandosi proprio all’assemblea e chi, come il sindaco di Campo di Giove, Giovannino Di Mascio, che nella vita fa il commercialista, contestandoli apertamente.


Le obiezioni di Di Mascio, d’altronde, si basano anche sulla valutazione fatta dai Revisori contabili, ovvero la PricewaterhouseCoopers spa che, pur dando un parere favorevole al bilancio e dichiarandone la coerenza, rileva valori in parte sovrastimati: “La società ha iscritto nell’attivo circolante crediti e debiti verso Daneco Impianti srl – scrive la società di revisione – in procedura concorsuale, rispettivamente per un importo pari ad euro 1,343 milioni ed euro 786mila. In particolare la situazione creditoria netta non è stata valutata al presumibile valore di realizzo come richiesto dai principi contabili di riferimento sulla base di quanto indicato nel piano concordatario ma è stata mantenuta al valore nominale. Conseguentemente i crediti iscritti nell’attivo circolante sono sovrastimati per il medesimo importo al netto dell’effetto fiscale”.


“In sintesi si tratta di una mancata rilevazione di svalutazione crediti di circa 475.000 euro causa ammissione al concordato preventivo di Daneco spa avvenuta nel 2018 – la legge così il sindaco di Campo di Giove che si è tenuto ben lontano dal votare il bilancio -. Questo significa che Cogesa non rileva né una diminuzione patrimoniale né una diminuzione dei flussi finanziari di pari importo e che non chiude il bilancio in utile (come appare) ma in perdita di circa 350.000 euro oltre ad aver violato l’art 2426 cc (sulla valutazione dei crediti), l’art 2423 cc (rappresentazione veritiera e corretta del bilancio), l’art 2423 bis cc (principio prudenza valutativa, principio della competenza, principio di rilevazione dei soli utili effettivi, principio di rilevazione dei rischi). Sotto il profilo fiscale la società inoltre pagherebbe imposte non dovute (proprio perché realmente non c’è un utile ma una perdita)”.

(Ph Centroabruzzonews)


Di tutto altro tenore le valutazioni dell’amministratore unico Vincenzo Margiotta che parla di una “società in crescita costante nell’ultimo anno e solida dal punto di vista finanziario e patrimoniale”.
I dati di Margiotta parlano di un aumento di produzione di quasi 2,5 milioni di euro e un decremento dei costi della stessa produzione di oltre 700mila euro. “Con un utile ante imposte di 320.732 euro”. Con una crescita del fatturato del 21,7% che si attesta ad oltre 15,78 milioni di euro.

2 Commenti su "Il Cogesa dà i numeri. Nuova rottura tra sindaci"

  1. Ma l’avvocato è consapevole del modo in cui la “sua” società sta facendo utili (sempre che sia vero)? Forse pensa ancora di stare nel mercato caseario, o in quello edile, oppure editoriale. L’aumento degli utili qui non è detto che vada di pari passo con un aumento del benessere collettivo.

  2. La daneco era una società apparte …lavorava per la cogesa ma non rientra negli utili o debiti del cogesa…..quindi non capisco perché sempre i soliti sindaci continuano a trovare qualcosa contro la cogesa e i bandi di assunzione….mi viene da pensare che avevano voglia di decidere loro al posto degli altri 58 sindaci

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