Il San Panfilo dei sulmonesi

Lo smalto e quel fermento non sono più quelli di una volta, composto e quasi ridimensionato su quel trono, San Panfilo è pronto all’uscita pubblica della festa di patrono della città.

Certo sono lontani i tempi in cui il 28 aprile voleva dire la festa grande, quando una valle intera e non solo quella peligna per intenderci, si riversava lungo le vie del centro storico per il saluto al santo, la fila per salire sul trono nella cripta della cattedrale, osservare l’ossario dalle fessure e poi via alle bancarelle per comprare quel monile anche di poco conto da conservare per ricordo e ancora il concerto e “gli spari” a fine serata. Negli ultimi anni, la manifestazione si è più che “smorzata” e insomma la giornata del nostro non sembra aver più quell’appeal di un tempo almeno per quanto riguarda la percentuale dei numeri.

Eppure noi sulmonesi continuiamo ad aspettarlo, anche se capita di sabato e quindi niente giorno di ferie o di vacanza da scuola, lo attendiamo da qui o dalle altre città che oggi ospitano i sulmonesi pronti a tornare e incontrare gli amici perché è San Panfilo, sarà poi per quel nome che porta in sé il significato di amico di tutti, sarà che nonostante la festa più sgonfia a quella tradizione noi non sapremmo rinunciare.

Il santo nel suo mezzo busto in argento e rame dorato sarà celebrato domani dai fedeli in processione, la messa in suo suffragio, sarà la prima volta per il vescovo Michele Fusco, l’esposizione alle 18.00 in basilica, auspici e speranze nel patrono dallo sgurado bonario di un vescovo, un tempo ragazzo ripudiato da un padre pagano quando egli decise di convertirsi.

L’appuntamento con la fiera partirà alle ore 15,30, bancarelle lungo via Roosvelt fino alla mezzanotte, quest’anno il concerto della Tribute band dei Negramaro alle ore 21.30 alla rotonda della Villa comunale.

Forse domani non assisteremo ad una folla di presenze, il centro storico stracolmo sarà per altre occasioni. E’ inutile nemmeno provarci a farlo il paragone con la festa dei pratolani, dalle organizzazioni impeccabili e dai numeri da capogiro, la Madonna resta in pole tra le feste regionali di maggior attrazione religiosa e turistica.

E chissà che tra una invocazione e l’altra a San Panfilo anche la città possa ridestarsi, il voto lo rinnoviamo anche quest’anno.

Buon San Panfilo a tutti!

Anna Spinosa

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