Il selfie del cavaliere

Le richieste avanzate, dice il presidente della Giostra Cavalleresca, Maurizio Antonini, sono circa ottanta “e per questo abbiamo deciso di dare delle regole”; ma chissà quanti di loro, alla fine, decideranno di ritirare il pass. Perché fare le foto alla rievocazione storica di Sulmona sabato e domenica prossimi, non sarà solo poco remunerativo (anzi a pagamento), ma anche rischioso. Con il rischio, cioè, di beccarsi un “Daspo”- per citare l’Accademia della fotografia di Sulmona – o peggio di essere citati in giudizio per danni.

Nero su bianco l’associazione Giostra Cavalleresca concederà infatti gli accrediti ai fotografi solo a condizione di firmare un contratto secondo il quale, tra il paradosso e la fantascienza, chi lavora paga per farlo e senza possibilità di guadagnarci, ovvero con il divieto di vendere le sue foto.

Le regole stabilite per avere accesso ad alcune zone della manifestazione (che non è il campo di gara), infatti, sono a dir poco sconvenienti: i fotografi, come da contratto, o meglio da “conferimento di compito”, dovranno consegnare il materiale all’associazione e cedere a questa almeno 50 fotografie in formato Raw (che ne stabilisce la proprietà) e Jpeg, entro il 5 agosto, se vorranno farle anche alla Giostra Europea in programma il 6 e 7 agosto. Non solo: l’associazione, dice il contratto, si riserva anche di valutare “il buon esito delle lavorazioni eseguite in condizioni ottimali di luce ed ambientazione”. Cioè saranno loro a scartare quelle che non gli piacciono, “non si sa da quale commissione di esperti di fotografia valutate” fa notare sempre l’Accademia sulmonese.

Ma è sulla libera interpretazione del diritto di autore che il contratto predisposto dalla Giostra si supera: “Il fotografo cede all’associazione Giostra Cavalleresca i diritti di proprietà e d’autore, sul servizio fotografico e sulle sue parti – si legge nel modulo di richiesta di accredito -. Il fotografo è altresì autorizzato a pubblicare il materiale fotografico a titolo gratuito, purché tale utilizzo non abbia scopo commerciale”.

A chi lavora, resta cioè la sola possibilità di fare qualche post su Facebook per far vedere quanto è bravo. Il tutto dopo aver sborsato 10 euro per il pass, però.

E con il rischio di essere citato per danni, perché la Giostra avverte che in caso di inadempienza si riserva di valutare “il danno all’immagine dell’evento che verrà analizzato e risolto nelle apposite sedi legali”.

“Un atteggiamento, assurdo, ridicolo, incomprensibile ed arrogante – scrive l’Accademia – di fronte al quale si rimane senza parole, una sola domanda perché?”.

E non sono i soli a chiederselo: “In 45 anni di carriera – commenta Massimo Pacifico, fotografo professionista sulmonese di fama internazionale – non mi è mai capitata una cosa del genere. Tanto più che si tratta di una manifestazione pubblica, finanziata dal pubblico, che si svolge su suolo pubblico”.

“Le limitazioni valgono per gli amatori e non per i professionisti – si giustifica il presidente Antolini – perché finora di richieste di professionisti non ne abbiamo avute” e questo sarebbe abbastanza per aprire una riflessione.

A dirla tutta il contratto è stato sottoposto anche alla nostra testata, ma vogliamo concedere il dubbio che si sia trattato di un errore di comunicazione. Dopo che si è sollevato il polverone, infatti, la Giostra ha fatto sapere che gli accrediti stampa sono gratuiti e non soggetti alle limitazioni imposte ai fotografi. Anche se bisognerà comunque comunicare su quale testata verranno pubblicate le foto.

Chissà se almeno i cavalieri potranno farsi qualche selfie di straforo.

12 Commenti su "Il selfie del cavaliere"

  1. Marco Annio Catilo Severo, | 28 Luglio 2022 at 08:04 | Rispondi

    .. siamo ancora in attesa di conoscere la provenienza dell’acqua “ ASSOLUTAMENTE NON POTABILE “…

  2. Umberto D'Eramo | 28 Luglio 2022 at 09:01 | Rispondi

    PREMESSA che fa riferimento a tutte, o quasi, le manifestazioni di piccola o media importanza: l’Associazione dell’evento stabilisce, PER TEMPO, il numero di pass fotografi da concedere. L’interessato deve far richiesta scritta che viene valutata in base al curriculum (questo per evitare che, per mancanza d’esperienza, s’intralci la manifestazione o colleghi PROFESSIONISTI e NON). Nell’autorizzazione l’Associazione stabilisce le REGOLE dettate a voce o per iscritto (es. vietato attraversare il Corteo in determinati punti, aree a disposizione ecc.) . Tutto ciò premesso il pass E’ GRATUITO ed è sottinteso che le immagini realizzate servono a pubblicizzare l’evento con “magno gaudio” dell’Associazione. La DIFFERENZA tra Professionisti e DILETTANTI sta nel fatto che i Professionisti VENDONO ed i DILETTANTI REGALANO (errore n.d.r.) e qualche volta le Opere dei DILETTANTI sono più SIGNIFICATIVE di quelle dei Professionisti. A fronte del PSEUDO CONTRATTO che risulta BIZANTINO nella forma e DRACONIANO nelle minacciate sanzioni, la giustificazione addotta è banale e soprattutto SELETTIVA e DISCRIMINATE ad evidenziare ulteriormente l’approssimazione organizzativa. UD/

  3. e che ci sarebbe di bello o interessante da fotografare?

    • QUANTO FOTONE | 29 Luglio 2022 at 18:57 | Rispondi

      Caro fotografo se sei veramente un fotografo SFOGLIA qualche catalogo di Concorsi oppure qualche rivista : potrai darti una risposta da solo ! Sempre se sei un fotografo, e qualche volta usi il cellulare, capirai che oggi si comunica con la fotografia. BUONA LUCE

  4. Che bei sulmontini | 28 Luglio 2022 at 11:49 | Rispondi

    Il dramma di Sulmona ,sono una certa parte di sulmonesi che impongono ragionamenti ,regole assurde..intanto la città muore

  5. Buffoni andate a lavorare

  6. Inutile negare o far finta di niente…le più belle e significative foto della giostra vengono dai fotoamatori..scatti fatti con il cuore e la passione per un evento della nostra città.
    Non trovo alcuna giustificazione plausibile da parte della giostra verso questa assurda scelta

  7. bene,Brancaleone alle crociate aveva previsto anche i cialtroni arroganti dell’autocelebrazione del nulla,quindi un artista con poteri paranormali,l’ideatore fondatore della giostra ha “immaginato” tutto anche il declino per l’uso/scopo dei ritorni personali e particolari:
    :https://www.ilgerme.it/lintervista-gildo-di-marco-cera-una-volta-la-giostra/
    grazie Gildo…i bilanci economici rimangono segreti,illegalmente,chi riceve contributi pubblici ha l’obbligo della divulgazione,molto probabilmente sono impresentabili,ed in cerca di denari,una rievocazione come tante,troppe,siamo il paese,minuscola di rigore,con il primato mondiale di feste/sagre medievali,l’assenza di sponsor di peso dice tutto,non interessa a nessuno,in assenza di contributi pubblici gli aventi ruolo non avrebbero nessuna “idea”,del resto,per comprendere i limiti, basta dare un’occhiata al sito di riferimento…gli autoreferenziali protagonisti del crepuscolo dovrebbero a dir poco andare a lavorare,o no?

  8. Scendere urgentemente dal pioppo…

  9. Oppure tagliarlo …..

  10. Brunetto R. Alatri | 29 Luglio 2022 at 22:12 | Rispondi

    Non si può pretendere di fare foto a briglia sciolta.

  11. bene,le foto in luoghi pubblici non sono vietate: «Non occorre il consenso della persona ritrattata quando la riproduzione dell’immagine è giustificata dalla notorietà o dall’ufficio pubblico coperto, da necessità di giustizia o di polizia, da scopi scientifici, didattici o culturali, quando la riproduzione è collegata a fatti, avvenimenti, cerimonie di interesse pubblico o svoltisi in pubblico. Il ritratto non può tuttavia essere esposto o messo in commercio, quando l’esposizione o messa in commercio rechi pregiudizio all’onore, alla riputazione od anche al decoro nella persona ritrattata»…andate a lavorare,e basta ,o no?

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