“Oggi la rete comprende più di 1600 associazioni, scuole, università, piccoli gruppi, luoghi in cui ogni giorno si opera per affermare il valore della Repubblica, della cosa pubblica- si specifica nelal nota-. Tuttavia, non sempre ci sono il tempo e gli strumenti utili ad analizzare i cambiamenti in corso. C’è sicuramente uno iato tra la lettura del territorio fatta da quanti operano in questi contesti e quella che deriva dalle operazioni di polizia e magistratura. L’obiettivo è di portare questo spazio a ridursi, a rendere utile una lettura per l’altra”.
Così l’avvio di Liberaidee, un “percorso nazionale di ricerca sociale partecipata sulla presenza e percezione delle mafie e della corruzione condotto con un approccio innovativo, volto non solo a descrivere le azioni criminali, ma anche a indagare sulla percezione del fenomeno nei diversi contesti, mettendo insieme due visioni: quella percettiva diffusa e quella qualitativa di chi fa un lavoro da un punto di vista inquirente e di azione repressiva contro le mafie”.
Diversi, dunque, gli appuntamenti. Ecco il programma:
Commenta per primo! "Il viaggio di Liberaidee in Abruzzo"