Integrazione non ammissibile, il liceo Ovidio alle calende greche

La lettera è spuntata un paio di giorni fa dalla chat del Pon Alumni, l’associazione degli ex allievi del liceo classico Ovidio. E dire che al sindaco di Sulmona, a cui pure era indirizzata, non sono mancate le occasioni per renderla nota, per spiegare, tra gli elogi a #Futura e le celebrazioni dell’avvio lavori alle Masciangioli, che sulla sede del liceo classico in piazza XX settembre le cose si stanno complicando più di quanto lo siano state finora.

(foto Oneshotlive)


A scrivere, con data 9 settembre scorso, è infatti l’Usrc di Fossa che, sostanzialmente, dà il due di picche al Comune sulla richiesta di finanziamento aggiuntivo per la messa in sicurezza della scuola: circa 800mila euro in più ai quasi 4,2 milioni già stanziati nella delibera Cipe del 2015 che “superano ampiamente il limite previsto dalle Linee guida per l’intervento di miglioramento sismico”. Ma soprattutto l’ufficio di Fossa contesta alla richiesta di ulteriori soldi le motivazioni di base, ovvero il fatto che essi siano necessari a causa di un progetto inadeguato: “Un progetto esecutivo con indice post-intervento pari a 0,476”, nonostante “l’Usrc aveva ribadito con nota del 15/02/2019 che il progetto esecutivo presente agli atti prevedeva un indice pari a 0,66”. Insomma, della serie avete fatto male i compiti a casa e ora non potete chiedere gli esami di riparazione.

E d’altronde sono le stesse Linee guida a stabilire che “l’operazione di rimodulazione e di utilizzo degli imprevisti e di altre voci del QTE è preclusa nell’ipotesi di variante resasi necessaria per errore progettuale. In tal caso – si continua a leggere nelle Linee guida – si richiama l’attenzione degli enti beneficiari sulla necessità di attivare i meccanismi assicurativi”.
Non è chiaro, ora, se nel caso specifico si possa tecnicamente parlare di “errore progettuale” , di certo però si può sostenere che il progetto presentato e di cui il Comune aveva chiesto la validazione (scontrandosi oltre che con Fossa anche con il Genio civile) era inadeguato a soddisfare i paletti posti dalla normativa di settore.


I soldi dice ora il presidente della Provincia, Angelo Caruso, “ce li mette la Provincia. Cercheremo di fare una variazione di bilancio da 800mila euro entro l’anno – dice il presidente – perché la messa in sicurezza del liceo classico riguarda la salvaguardia di un monumento storico, oltre che di una scuola”.
Il responsabile dell’ufficio di Fossa, però, ci va con i piedi di piombo: “Si dovrà aprire un tavolo con la Provincia – commenta l’ingegnere Raffaele Fico – per capire modi e modalità di eventuali finanziamenti aggiuntivi, anche se non provengono dal nostro ufficio”.
E insomma se son rose fioriranno, anche se a dieci anni e mezzo dalla chiusura della scuola di piazza XX settembre, si è fermi ancora al “rosa rosae…”.

1 Commento su "Integrazione non ammissibile, il liceo Ovidio alle calende greche"

  1. Claudio Di Rocco | 22 Ottobre 2019 at 17:49 | Rispondi

    Quando diventerà Piazza XXI Settembre forse………..

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