Genitori in rivolta, alle Capograssi niente più doppi turni

Niente più doppi turni alle scuole medie Capograssi: l’annuncio fatto questa mattina, il piano logistico pensato dal Comune, gli assessori Mario Sinibaldi e Paolo Santarelli se lo sono dovuti rimangiare questa sera.
Davanti ad una folla inferocita di genitori, i rappresentanti dell’amministrazione comunale alla fine hanno alzato bandiera bianca e hanno trovato, insieme alla dirigente scolastica, un’altra soluzione.
La scuola sarà aperta anche al secondo piano, dove saranno allocate due stanze tra presidenza a segreteria e tre classi: giusto giusto le cinque aule mancanti per le quali l’amministrazione comunale aveva deciso di ricorrere ai doppi turni.
Il piano alto della scuola era stato interdetto lo scorso anno dopo il terremoto per alleggerire il carico verticale: un escamotage che aveva consentito di innalzare il livello di vulnerabilità sismica che è di 0,26; tra i più bassi di tutte le scuole sulmonesi.
La situazione è la stessa dello scorso anno, in realtà, visto che durante l’anno non sono stati effettuati lavori di rinforzo e messa in sicurezza, per i quali si attende, come per tutte le scuole comunali, che si sblocchino le infinite procedure di appalto.
Di fronte alla rabbia dei genitori, avvertiti solo questa sera, a tre giorni dalla prima campanella, però, alla fine gli amministratori e la dirigente hanno ceduto. Troppo traumatico il doppio turno, così improvviso poi, con le famiglie lavoratrici che non avrebbero saputo dove portare i figli la mattina, le attività sportive sospese, i disagi dei trasporti.
Disposti, i genitori, anche ad occupare la palestra della scuola dove l’assemblea, iniziata con toni più pacati con le materne e le elementari, si è scaldata nel tardo pomeriggio con l’arrivo dei genitori degli studenti delle medie.
A fare da paraurti al sindaco Casini, chiamata ma non arrivata, in particolare l’assessore Sinibaldi che non senza imbarazzo ha dovuto ammettere l’inefficienza della macchina comunale, denunciare le lentezze burocratiche e le assenze di dirigenti e funzionari preposti.
“Noi avevamo fatto tutto il possibile politicamente – ha cercato di spiegare ai genitori – dando indirizzi precisi sin da dicembre 2016 e ribadendoli con documenti di priorità assoluta. Ma è evidente che i miei uffici non funzionano come dovrebbero”. Basti pensare, in fondo, che il progetto per i Musp, dei quali si parla da un anno, è stato presentato al Genio civile appena due giorni fa.
“Siete voi che ne rispondete – hanno detto chiaro i genitori all’assessore – non ci interessa sapere di chi è la colpa: il risultato è che dopo un anno siamo allo stesso punto di prima”.
Che il disagio, ora trasformato in potenziale rischio, si protrarrà solo per un mese, come ha ipotizzato l’assessore (cioè il tempo di mettere a posto le carte), in fondo non ci crede più nessuno.