La Babele dell’Ater

Un’ipotesi che potrebbe tradursi in realtà non appena sarà giunto l’ok dal Ministero. La soluzione annunciata ieri dal sindaco Casini, di trasferire la Guardia di finanza negli alloggi delle case Ater, quelli del Contratto di quartiere, a fronte dei lavori di messa in sicurezza, in quanto non agibile,  della caserma di piazza Garibaldi, viene rilanciata dall’assessore al ramo Antonio Angelone.

E’ proprio l’assessore al Patrimonio a ribadire la temporaneità di quella che nei fatti rimane per ora una possibilità manifestata, spiegando la volontà dell’amministrazione di trovare a stretto giro una soluzione per le fiamme gialle.

In questo caso ho individuato questa sistemazione, proponendo i locali della palazzina del Contratto di quartiere. In accordo con il sindaco, dopo sopralluogo con guardia di finanza è stata ritenuta una soluzione ottimale, rispondendo a tutti i criteri di presidio soprattutto come posizione logistica e per gli elevati standard anche di tipo energetico” fa sapere Angelone.

Dunque un’ipotesi di trasferimento a termine, che sarebbe gradita anche agli uomini della finanza, un’opportunità per restare a Sulmona e un’occasione allo stesso tempo, aggiunge l’assessore, per dare sicurezza allo stabile da malintenzionati o da chi come già accaduto si presenta munito di materasso e che potrebbe occupare l’edificio. Insomma una bella “fortuna” perché di palazzi, locali pubblici la bella Sulmona è rimasta sguarnita “tra gli immobili disponibili gli unici erano proprio gli alloggi del Contratto di quartiere”, il monito è quello di procedere in maniera celere “una sistemazione temporanea, così da consentire agli uomini della Gdf di poter individuare una sede definitiva nella nostra città” così specificava ieri il sindaco Casini.

Un trasferimento forzato che ha sollevato non poche perplessità tra i cittadini, per la destinazione originaria e reale degli alloggi, che dovrebbero servire a rispondere ad un’emergenza abitativa che a Sulmona dura da troppo tempo. Senza che a sedici anni dal finanziamento nessuno sia ancora entrato in possesso dell’alloggio a canone concordato. Attualmente la palazzina verdina risulta disabitata, desolata, nonostante gli anni passati tra progetti ed edificazione dello stabile in cui non sono neppure mancati problemi tra ascensori interdetti, estintori scaduti e verifiche da rifare. Unica presenza i piccoli alunni della primaria che per ragioni di sicurezza, leitmotiv di questa città, sono stati dirottati nell’edificio Ater.

A breve però entreranno i 13 inquilini risultati idonei sui 47 che hanno presentato domanda, più altri 2 che dovranno però prima integrare la documentazione, dunque 15 in arrivo, restano 49 alloggi liberi, 24 dei quali non possono essere assegnati perché la categoria ai quali erano destinati, gli studenti, non ha risposto al bando, per questo si dovrà procedere alla formulazione di un nuovo avviso, una nuova destinazione che, come già avanzato dall’ex Santarelli e confermato dall’assessore Angelone, dovrebbe rivolgersi a separati-divorziati.

Dunque, la palazzina sarà così ripartita: la guardia di finanza sarà posizionata al primo piano, al piano terrà resteranno i bambini e al secondo piano i 15 risultai idonei.

Nel frattempo si procederà col bando da rifare per quelle categorie che non hanno risposto, il tempo di decidere, formulare e pubblicare sarà piuttosto lungo, un anno o forse più e in questo lasso di tempo gli uomini della finanza potranno restare e non appena la caserma sarà pronta, rientrare in piazza Garibaldi. Così pure verranno espletate e pubblicate le graduatorie degli idonei che prenderanno posto e raggiungeranno gli alloggi, “che – sottolinea Angelone – saranno riconsegnati ai cittadini, integri, nella situazione di partenza”.

Il problema è quando, perché in vero per la caserma di piazza Garibaldi al momento non esistono né progetti, né fondi per la sua messa in sicurezza. Né in realtà si sa se sia possibile adeguare sismicamente un edificio fatto di pietra e sabbia con i parametri richiesti da un edificio strategico come è la caserma della guardia di finanza. Nel Paese dove il provvisorio  diventa spesso definitivo, il rischio concreto è insomma che separati e divorzioati dovranno rinunciare al loro sogno di vievere da soli.

Meglio che perdere un presidio come le fiamme gialle, però.

A.S.

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