Se riconosciuta la richiesta, che tramite la Regione dovrà essere accolta dal governo, potrebbe prevedere diverse misure: direttive per affrontare i censimenti per la valutazione dei danni subiti al patrimonio pubblico, comprensivo delle infrastrutture, e privato; interventi di emergenza per garantire la sicurezza delle persone e degli abitati; azioni per il ripristino degli immobili e delle infrastrutture distrutte (strade, sentieri, rifugi, eremi, abbeveratoi, stazzi etc); aiuti per i danni causati al patrimonio pubblico e privato dagli incendi, studi geomorfologici e valutazione del danno ambientale cagionato dall’evento; realizzazione di opere di sistemazione idraulico-forestale al fine di contenere l’erosione del suolo ed il rischio di frane o più in generale di ridurre il rischio idrogeologico.
Un’azione che la minoranza sperava di votare all’unanimità del consiglio, anche per dare maggiore forza all’istanza: ma in questa guerra tra i fuochi, ancora una volta, è prevalsa la necessità di mettere la bandiera sul cumulo di cenere.
Un atteggiamento che ha risvegliato persino il Pd cittadino: “Lo spettacolo offerto in queste ore – spiega il segretario del circolo Sergio Dante- è poco incoraggiante soprattutto in una fase così delicata che il nostro territorio sta affrontando nella disperata lotta agli incendi sul Morrone. Il disimpegno e l’assenza di iniziative politiche concrete da parte dell’assemblea civica ci preoccupa perché il consiglio comunale resta il luogo più alto della democrazia e soprattutto il simbolo della vicinanza delle istituzioni ai cittadini”.
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