La protesta delle scatole vuote: ambientalisti al ministero dell’Ambiente

Sono stati ricevuti dal vice capo di gabinetto Fabio Tancredi i comitati cittadini per l’ambiente che ieri si sono recati a Roma, nella sede del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica per portare la voce di una protesta che combattono da sedici anni. Quella contro la Linea Adriatica della Snam e tutti gli altri progetti basati sui combustibili fossili che la delegazione di Sulmona insieme ad altri gruppi ambientalisti ha ribadito ai dirigenti del ministero per chiedere al Governo “di essere coerente con gli obiettivi di decarbonizzazione dell’economia”.

Richieste alle quali Fabio Tancredi ha risposto affermando che “il Governo crede fermamente nella transizione ecologica, motivo per il quale è impegnato nel percorso di superamento delle fonti fossili e la loro sostituzione con fonti pulite e rinnovabili”, parole che non hanno però convinto gli ambientalisti da troppo tempo abituati a una “incoerenza tra le intenzioni dichiarate e la politica energetica tutta sbilanciata a favore delle grandi compagnie del settore fossile”.

Nella delegazione sulmonese presente anche Mario Pizzola che non ha mancato di ricordare come oggi non abbia più senso investire in “nuove infrastrutture metanifere” sia perché i consumi di gas sono crollati rispetto a venti anni fa, quando invece si pensava ad una crescita del consumo energetico fossile, sia perché oggi c’è piena consapevolezza “della capacità fortemente climaterante del metano”. Considerazioni che non hanno fermato i progetti come la Linea Adriatica Snam, “accantonati e poi riesumati” in conseguenza della guerra in Ucraina per ridurre la dipendenza dal gas russo, mentre invece, continua Pizzola “è accaduto esattamente il contrario perché proprio la guerra in Ucraina ha accelerato lo sviluppo delle energie rinnovabili”. A confermare quanto dichiarato da Pizzola le parole della commissaria europea all’energia Kadri Simson che recentemente ha affermato “non saremo più vulnerabili al ricatto energetico della Russia o di altri Stati. La diffusione senza precedenti delle energie rinnovabili in Europa ne è la prova”.

Sulmona come Piombino, Ravenna, Gioia Tauro e Porto Empedocle dove, ha ricordato Roberto Di Nicola della campagna Per il clima fuori dal fossile, il Governo ha autorizzato nuovi rigassificatori, “opere non necessarie” come la centrale Snam sulmonese sulla quale, aggiunge Di Nicola, “il ministero deve intervenire urgentemente perché illegale in quanto l’autorizzazione a costruire è decaduta e non sono state ottemperate le prescrizioni ante operam”.

Un incontro terminato con la consegna al vice capo di gabinetto Tancredi di “una scatola contenente le lettere e documenti, di ogni parte d’Italia, ai quali il ministero non si è mai degnato di rispondere” affermano i comitati cittadini che, prima di andare via, hanno compiuto un altro simbolico gesto. Scatoloni vuoti, “vuoti come le iniziative ministeriali” lasciati all’ingresso del ministero, “con su scritto il nome delle tante vertenze ancora in attesa di risposte e soluzioni: dalla raffineria Api di Falconara alla Linea Adriatica Snam, dagli impianti Eni e Snam di Ravenna all’Ilva di Taranto dalle trivelle in Basilicata a quelle in programma nel Polesine, dagli impianti fossili di Brindisi agli inceneritori di Marghera e Roma”.

6 Commenti su "La protesta delle scatole vuote: ambientalisti al ministero dell’Ambiente"

  1. Bisogna essere riconoscenti a Mario per la difesa degli interessi comuni ed autentici dell’intero Territorio

    • Difesa delle SUE idee non delle mie quindi eviterei di autoproclamarsi rappresentante di TUTTI. per favore un minino di correttezza.

  2. Ahahahah pensavo fosse la sezione commenti, non quella barzellette.. Amico Mirco.

  3. Mario Pizzola | 21 Maggio 2024 at 05:38 | Rispondi

    Signor Giordan, non si inquieti. Lei è libero di pensarla diversamente da me. La libertà di pensiero è il fondamento della democrazia. Io non pretendo affatto di rappresentare la volontà di tutti ma sto esercitando il mio diritto di assicurare ai miei figli la possibilità di poter vivere in questo territorio da cittadini e non da sudditi di un potere economico che, esclusivamente per ragioni di profitto, intende imporre un’opera inutile e costosissima (che pagheranno gli italiani, non certo la Snam), un’opera che inquinerà l’aria che respiriamo, cancellerà per sempre testimonianze storiche dell’antico popolo dei Peligni, sottrarrà spazio vitale ad una specie ad altissimo rischio di estinzione quale è l’Orso bruno marsicano, metterà a rischio la sicurezza e l’incolumità pubblica essendo la nostra un’area ad elevato rischio sismico e accentuerà il cambiamento climatico le cui conseguenze sono sempre più evidenti. Per di più si tratta di un cantiere illegale, con autorizzazione scaduta e prescrizioni preventive non effettuate. Tutto questo a fronte di nessun vantaggio. Personalmente credo ce ne sia abbastanza per dire di no.

  4. Chi difende le proprie tesi (o interessi), ha tutti gli argomenti per non essere d’accordo. Mario Piazzola però, è persona preparata e coerente. Le battaglie da lui sostenute sono sempre state per la salvaguardia del nostro territorio. Da sempre in lotta contro gli abusi e contro chi certe manovre le approva principalmente per evidenti e personali ritorni economici. Una qualche riflessione in più, sarebbe opportuna. Contro l’ennesima e dannosa speculazione te, non sarebbe male acquisire maggiore consapevolezza, appoggiando e sostenendo al meglio chi, con grande coraggio, si è sempre esposto in prima persona.

  5. Mai pensato e lungi da me farlo che il sig. Pizzola non sia coerente e/o preparato. Ho semplicemente dissentito rispetto ad una affermazione nell’articolo. Difende i suoi principi e le sue condizioni, per questo va assolutamente rispettato ma posso non essere d’accordo? Mi auguro che esprimere le proprie convinzioni benché differenti da un certo modo di pensare, sia ancora consentito.

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