La “seconda vita” di Giulia

Ha scelto un nome che viene dagli States per il suo nuovo locale Giulia Petrilli, la giovane artista sulmonese che nel Crazy Garage in via Mazara 46 a Sulmona è pronta a ridare nuovo look e nuova vita a oggetti di ogni tipo. Dai mobili ai piccoli articoli di arredo, fino agli accessori di abbigliamento che con un tocco di colore e tanta immaginazione Giulia è in grado di trasformare “come vuole il cliente o come detta la mia ispirazione”.

Un talento che non l’ha mai abbandonata e che oggi l’ha portata ad aprire un garage che, come dice lei stessa, si ispira a quelli americani dove ognuno può dare sfogo alla propria creatività. Partendo da ciò che è vecchio e usato che non deve mai essere buttato perché, come spiega la stessa Giulia, “tutto può tornare a nuova vita, tutto può essere riutilizzato”; come la vecchia radio anni ’50 che fa bella mostra sopra un baule colorato di viola ma che qualcuno aveva buttato via “forse perché stufo di avere in casa un oggetto non più funzionante”. Inconcepibile per Giulia, che per ogni oggetto o accessorio riesce a immaginare una seconda vita, “purché si tratti di oggetti in buono stato – spiega – perché non sono un’artigiana né una restauratrice ma solo un’artista che ama trasformare l’aspetto delle cose”.

Oggetti che i clienti le portano per lasciarli nel negozio o per riaverli indietro diversi e che lei trasforma a partire dal colore. “La prima cosa che faccio è eliminare il marrone che secondo me è un colore che non valorizza” afferma Giulia, mostrando un tavolino dove l’azzurro intenso è arricchito da decorazioni in stile messicano che fanno da contorno al volto di Frida Kalo.

“Uno dei miei pezzi migliori”, confessa con l’entusiasmo di chi dopo vent’anni trascorsi dietro al bancone di un bar oggi finalmente ha trovato il modo di esprimere il proprio talento in un’attività che le consente di mettere a frutto le sue doti artistiche. “Le mie e quelle degli altri”, aggiunge Giulia che ha pensato il suo locale non come al classico laboratorio ma come a uno “spazio pensato per accogliere chiunque voglia venire per mettersi a disegnare o dipingere o anche solo per chiacchierare”. Un luogo di creatività dove Giulia Petrilli immagina di organizzare anche workshop per insegnare l’arte del decoro e del riciclo, perché “l’arte va condivisa”, aggiunge Giulia che questa lezione ha appreso ai tempi dell’allora istituto d’arte dove frequentando l’indirizzo di oreficeria ha conseguito il titolo di maestra d’arte.

Una “maestra” pronta a trasformazioni anche più impegnative, come quelle di una intera cucina perché, come spiega Giulia “è possibile rinnovare tutto senza ricomprare nulla”. Seguendo le indicazioni del cliente oppure affidandosi al suo stile decorativo fatto soprattutto di righe, l’elemento stilistico che Giulia predilige e che ha colorato anche sulle pareti del suo Crazy Garage, insieme a tanti cuori a fare da cornice ad oggetti destinati a diventare pezzi unici.

Elisa Pizzoferrato

1 Commento su "La “seconda vita” di Giulia"

  1. Gianluca Lavalle | 22 Maggio 2024 at 10:01 | Rispondi

    Complimenti a tutti coloro che, come Giulia, abbracciano una passione, la vivono e ci provano mettendosi in gioco e facendolo per loro stessi e per noi tutti, che amiamo questa terra e vogliamo restarci.
    Ad majora…

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