L’attualità di Carlo Tresca, rivoluzionario sulmonese ante litteram

Lo scorso sabato, come ormai da quattro anni a questa parte, il collettivo AltreMenti Valle Peligna e il Centro studi e Ricerche Carlo Tresca, hanno commemorato l’anarchico sulmonese nel giorno della sua nascita con un mazzo di fiori rossi davanti al busto nella piazza a lui dedicata. Carlo Tresca fu una figura storica molto importante fra la fine dell’Ottocento e la prima metà del Novecento, uno di quei concittadini illustri di cui se ne sa molto più all’estero che in patria. Agitatore politico, sindacalista, giornalista ed editore, Tresca si adoperò sul finire dell’Ottocento nel sindacalizzare, nell’istruire e nel fargli avere una coscienza di classe i lavoratori della terra e successivamente i ferrovieri. Fu anche l’organizzatore in persona della prima festa dei lavoratori, il primo maggio, a Sulmona. Rivoluzionario ante litteram, fervente anarchico, ad inizio Novecento fu costretto a trasferirsi negli Stati Uniti per scampare ad una condanna  al carcere inflittagli per la sua attività politica in Italia.

Fu un antifascista della prima ora, cercò infatti negli States di fermare i tentativi da parte di Benito Mussolini di organizzare gli immigranti italiani in gruppi di appoggio al fascismo e fu anche un grande oppositore dello stalinismo sovietico. Anche negli Stati Uniti si prodigò per la diffusione delle idee anarchiche, ma soprattutto per organizzare sindacalmente minatori, operai tessili e braccianti. Mori nel 1943 per omicidio in circostanze poco chiare, fra le altre cose si dice che in molti “nei piani alti”, erano preoccupati per il suo prossimo ritorno in patria, in vista dell’imminente crollo del fascismo.

Tresca è da sempre una figura storica apprezzata e studiata in tutto il mondo per via della sua passione e della sua tenacia, per la sua capacità di animare le folle e per essere stato costantemente dalla parte degli ultimi e dei più sfruttati. Ha condotto battaglie per la dignità dei lavoratori e delle lavoratrici e per la dignità stessa del lavoro ed è forse anche per questo in patria si è fatto in modo di dimenticarlo. Il lavoro e i suoi diritti del resto in Italia sono diventati ormai vero è proprio tabù. Se si ha un lavoro precario, sfruttato e mal retribuito ci si deve persino ritenere fortunati in confronto a chi è disoccupato o è costretto ad emigrare. Un Tresca oggi sarebbe etichettato come sovversivo, ribalterebbe il tavolo della discussione, farebbe da detonatore della protesta, agiterebbe masse di precari, metterebbe in luce senza timore l’arretramento dei diritti conquistati con le grandi lotte dei lavoratori negli anni Cinquanta, Sessanta e Settanta e a guardarsi bene intorno ce ne sarebbe bisogno di uno così.

Di certo c’è che qualcuno non l’ha dimenticato, come lo scrittore Enrico Deaglio, che l’ha citato nel titolo del suo ultimo romanzo: La zia Irene e l’anarchico Tresca e non l’hanno dimenticato neanche i tanti sulmonesi che hanno partecipato agli ultimi eventi commemorativi in suo onore, come l’apposizione di una lapide sulla facciata della sua casa natale sulmonese. Questo è anche lo spirito dei “fiori rossi per Tresca”, affinché la trasmissione di memoria fra le generazioni, tenga sempre viva la memoria di questo uomo che tanto si è battuto per la dignità di migliaia di lavoratori.

Il 2019 infine sarà anche il centoquarantesimo anno dalla nascita di Tresca avvenuta nel 1879. Per questo ci saranno celebrazioni ulteriori a ricordarlo grazie al cartellone di eventi messo in piedi dal Centro studi e Ricerche Carlo Tresca. Il 28 marzo, al liceo Giambattista Vico, ci sarà un convegno dal titolo: L’emigrazione italiana negli Stati Uniti e il ruolo di Carlo Tresca, con Stefano Di Berardo e Riccardo Verrocchi che incontreranno gli studenti. Il 5 aprile nella sala conferenze Camera del Lavoro di Sulmona Giorgio Sacchetti ed Edoardo Puglielli terranno un convegno su: Virgilia D’Andrea nel movimento operaio italiano e internazionale. Il 10 maggio nella sala conferenze Comunità Montana “Peligna” ci sarà la presentazione della ristampa anastatica “Omaggio alla memoria imperitura di Carlo Tresca ed infine il 31 maggio nella sala conferenze Archivio di Stato di Sulmona ci sarà la presentazione del libro di Deaglio, La zia Irene e l’anarchico Tresca in cui a conversare con l’autore ci sarà Angelo Figorilli, capo redazione Esteri Tg2.

Savino Monterisi

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