L’infinita lentezza in Abbazia, chiesto tavolo di coordinamento

Doveva essere un centro culturale regionale, almeno era come il presidente Luciano D’Alfonso l’aveva dipinta, ma per l’Abbazia di Santo Spirito al Morrone (Badia di Sulmona) il futuro è più incerto che mai. Celebrati (ma solo quello) i 12milioni di euro del masterplan Abruzzo e del progetto Spirito d’Abruzzo, di quei soldi, ad oggi, non se ne sa più nulla, meglio dimenticarli. Sono, potrebbero essere sicuri, infatti, solo una parte di essi per un ammontare di 6 milioni per i quali 700mila euro andrebbero necessariamente spesi entro il 2018. Un bel problema perchè ad oggi non esiste nemmeno un piano di interventi, il rischio è di perderli così come le restanti tranche.
Per non parlare del Cortile dei Nobili, altro intervento da 2milioni di euro bloccato a luglio scorso quando a causa di un problema statico al campanile, è   stata chiesta una variante al progetto. Il risultato? Un campanile ingabbiato da nove mesi, in Regione tutto tace.

E le aperture ai turisti nei giorni festivi? Sempre più impossibili. Con la riforma del polo museale gli addetti al servizio  in Abbazia sono passati da 25 a 8 di cui solo 4 addetti alle visite guidate. Non ci vuole molto ad immaginare le conseguenze della carenza di organico, con turnover inesistenti e i turisti che bussano al portone d’ingresso in attesa che qualcuno apra, ma chi?
Con l’apertura della chiesa (il 5 maggio alle ore 11), inoltre, le presenze potrebbero aumentare a dismisura, il patrimonio da mostrare c’è, compresa la nota Cappella Caldora restaurata ma inaccessibile perchè la stanza che introduce ad essa deve ancora subire alcuni lavori. Il business del matrimonio potrebbe trovare terreno fertile in Abbazia. Ad oggi il flusso delle  visite si aggira intorno alle 7-8mila persone l’anno, non imponente ma sicuramente importante, un punto di partenza se solo si provvedesse ad una organizzazione generale. Così non si potrà continuare per molto, sempre più funzionari della Soprintendenza vanno in pensione, i cantieri edili sono bloccati a danno delle ditte che non lavorano, i giovani sono a spasso mentre potrebbero benissimo trovare pane di cui cibarsi a due passi da casa.

Questa mattina tutto questo è stato denunciato dalla Cgil nel corso di una conferenza stampa, a giorni sarà  inviata a Ministero dei Beni Culturali, Regione e Comune di Sulmona una richiesta per aprire un tavolo di coordinamento, non c’è molto tempo da perdere.

Simona Pace

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