Mangiaplastica: tre Comuni “dimenticano” il finanziamento e restano “a digiuno”

Dovevano “mangiare la plastica”, ma sono rimasti a digiuno: un finanziamento di circa 30mila euro ciascuno già concesso dallo Stato e che i Comuni di Castel di Sangro, Pettorano sul Gizio e Raiano, si sono fatti scappare per motivi burocratici non meglio precisati.

I tre Comuni erano rientrati infatti nella graduatoria del cosiddetto “Programma Mangiaplastica”, nato da un Decreto ministeriale del 2021 e finalizzato a finanziare integralmente ai Comuni compattatori di plastica, in grado cioè di aumentare quantità e soprattutto qualità della plastica da recupero, in particolare pet.

Procedura semplice, ma non abbastanza probabilmente per i tre Comuni in questione che, a quanto risulta, non hanno provveduto a fare una determina di acquisto dei compattatori, di fatto con la seria possibilità, ormai, di aver perso il finanziamento. E non solo: perché oltre ai quasi 30mila euro di contributo per l’acquisto del macchinario e la sua gestione, il compattatore permette anche di recuperare 500 euro per ogni tonnellata di plastica conferita. Insomma un’occasione per l’ambiente oltre che per la casse dei Comuni.

Ma tant’è: delle 93 domande ammesse in Abruzzo nella graduatoria del 2021 (quando il ministero ha investito 27 milioni di euro sul progetto, finanziando 712 richieste), 10 erano quelle dei Comuni del Centro Abruzzo, tra queste Castel di Sangro e Pettorano sul Gizio che avevano ottenuto entrambi 29.900 euro di finanziamento, le uniche a non aver finalizzato finora il progetto. Nella graduatoria 2021 era finita nelle non ammesse Raiano che, però, è rientrata nella graduatoria successiva, quella del 2022, che ha visto 12 richieste finalizzate in Abruzzo, di cui 5 nel Centro Abruzzo, tra cui Raiano. Anche qui, però, il centro peligno non ha finalizzato l’investimento ed ora, come gli altri due Comuni citati, rischia di perdere i 29.900 euro concessi.

Anche perché è ormai in uscita la graduatoria 2023, alla quale hanno partecipato anche Sulmona, Villalago e Scanno.

Delle 15 domande finora finanziate in Centro Abruzzo alcuni centri hanno già attivato le macchine (Molina Aterno, Opi), altri lo faranno nel giro di qualche settimana, avendo comunque concluso l’iter di acquisto. In graduatoria, oltre le citate, ci sono in particolare Roccacasale, Goriano Sicoli, Civitella Alfedena, Alfedena, Scontrone, Castel di Ieri (nell’annualità 2021) e Pacentro, Villetta Barrea, Rocca Pia e Prezza (per l’annualità 2022), oltre ai tre Comuni “a digiuno”.

9 Commenti su "Mangiaplastica: tre Comuni “dimenticano” il finanziamento e restano “a digiuno”"

  1. dopo questa i Sindaci dei tre paesi, dovrebbero dimettersi. E anche subito.

  2. attendiamo le motivazioni da parte dei 3(tre) Sindaci. Qualcuno paga le tasse e vorrebbe capire le motivazioni. Qualcosa di a dir poco assurdo!!!!W Rocca Pia

  3. motivi burocratici | 18 Agosto 2023 at 01:31 | Rispondi

    Quali sarebbero i motivi burocratici. Crediamo che questi Sindaci dovrebbero quantomeno motivare. 30.000€ rispediti al mittente. 30.000 per 3 sono 90.000 cioè 180 milioni!!!!!!! Spiegateci

  4. Gregorio Leonardi | 18 Agosto 2023 at 09:34 | Rispondi

    Invece l’amministrazione di Cansano ha scelto un’altra strada, non solo forse non ha aderito al “Programma Mangiaplastica” visto che non compare nell’elenco dei Comuni finanziati, ma dall’anno scorso ha aumentato, e di molto, le tariffe della TARI.
    “ Un’occasione persa per l’ambiente oltre che per la casse dei Comuni “, come recita l’articolo, ma soprattutto che incide ed erode pesantemente il bilancio familiare dei pochissimi abitanti rimasti e di chi, sventuratamente, ha scelto letteralmente di “ bruciare” i propri risparmi ristrutturando i fabbricati fatiscenti e in rovina.
    Si poteva e si potrebbe scegliere la strada di abbassare il livello dei Servizi del Cogesa, riducendo i passaggi del ritiro della carta, del vetro e della plastica, da effettuare una volta ogni quindici giorni, o ancora meglio un ritiro al mese, aumentandoli nei periodi di maggior afflusso turistico che poi alla fin fine coincidono con i 15 giorni delle festività Natalizie, della settimana di Pasqua e di 2/3 settimane a cavallo di Ferragosto.
    E da Cansanese mi domando:
    Cui prodest? ( a chi giova?)…. o ancora meglio: Cui bono? ( chi ne beneficia?).

    • Luca Malvestuto | 18 Agosto 2023 at 09:52 | Rispondi

      Ne beneficiano i cittadini di Cansano. Ne beneficia chi ci vive ed ha diritto ad avere un servizio il più possibile efficiente. E poi, se vogliamo dirla tutta, la Tari è aumentata di pochi euro.

    • pensare che in tantissimi piccoli comuni hanno addirittura fatto i mutui per averlo, e in altri con progetto finanziato non lo si accetta. Attendiamo però prima le morivazioni che faranno i Sindaci, probabilmente hanno altri progetti

  5. li giabon a chiavatidrill li racciof de lu gabon a cadrec a lu piet a lu piet fort fra

  6. Ma a Raiano da un anno a questa parte è un disastro. Ma che è successo????

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