Masciangioli, il Comune forza la mano

L’udienza non arriva, né viene calendarizzata dal tribunale amministrativo regionale e il Comune decide di rischiare. In barba alle diffide e ai possibili risarcimenti, l’iter burocratico per la messa in sicurezza della scuola Masciangioli va avanti.
Non si può fermare oltre, perché, sostiene il Comune, ci si esporrebbe ad un’altra concreta richiesta di risarcimento danni, quella cioè della ditta appaltatrice che oltre due anni fa, ormai, ha ottenuto l’appalto da 3 milioni di euro per eseguire i lavori.
Più in generale non si può continuare a rimanere senza cantieri aperti, con i ragazzi nei Musp che a giugno (salvo necessari rinnovi di locazione) dovranno sloggiare e con una situazione logistica delle scuole che definire carente è poco.
Così con una determina dirigenziale il Comune ha deciso di affidare la direzione dei lavori della scuola, oggetto del ricorso presentato dallo studio Ucronie, ad un terzo tecnico ovvero all’ingegner Alessio Caputo, professionista interno alla struttura, “per il tempo strettamente necessario alla definizione della controversia, al fine di dare utile seguito a tutte le necessarie attività procedurali e autorizzative, sì da procedere in tempi brevi all’approvazione del progetto esecutivo ed all’avvio dei lavori e scongiurare gravi danni di varia natura cui il Comune si trova esposto”.
Il progetto esecutivo, che deve essere redatto dal direttore dei lavori, è infatti necessario per richiedere l’autorizzazione sismica al Genio civile e alla conseguente validazione del progetto: atti propedeutici, cioè, per aprire materialmente il cantiere.
La direzione dei lavori, affidata all’architetto Salvatore Tringali, è stata però oggetto di un ricorso da parte dello studio Ucronie. Davanti al Tar il Comune ha avuto ragione, ma il Consiglio di Stato ha accolto la richiesta di sospensiva, rinviando allo stesso Tar la decisione nel merito del ricorso. Una controversia che entrambe le parti speravano di chiudere entro febbraio, ma che, ad oggi, non è stata neanche calendarizzata dai giudici amministrativi.
Il tempo passa, intanto, tra imprevisti burocratici e legali: oltre due anni dall’affidamento dell’appalto, circa sei dallo stanziamento del finanziamento.
Pensare che gli studenti delle Masciangioli possano tornare nella loro sede di via Mazzini a settembre, come era stato più volte promesso dall’amministrazione comunale, è semplice utopia; ma se l’iter non si sblocca in qualche modo il rischio è che la scuola non riaprirà mai. E sulla riapertura della Masciangioli si gioca anche un delicato incastro di spazi che dovrebbe permettere l’avvio dei lavori anche nelle altre scuole. Tutte ferme ad oggi. Ancora.

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