“Occorre che le istituzioni locali e regionali collaborino a tutti i livelli per garantire la sicurezza,
Una ipotesi da prendere assolutamente in considerazione perchè si tratta di un carcere a massima sicurezza con 165 ergastolani con pena ostativa, ossia il “fine pena mai”, per reati legati soprattutto al coinvolgimento in organizzazioni mafiose; 22 i collaboratori di giustizia detenuti in una sezione speciale. Tra loro c’è anche il record nazionale di un detenuto che sta scontando la pena da 42 anni. Sono 422, invece, i detenuti in totale su 304 posti regolamentati; la struttura ha bisogno di un investimento urgente sulla video sorveglianza, sulla elettrificazione delle porte e sulla sicurezza antisismica. La situazione, insomma, non è proprio delle più “idilliache”.
Tuttavia, al suo interno, si cercano di assicurare diverse attività mirate al reintegro in società, tra lavoro e formazione, ergastolani compresi. Ci sono quelle grazie alle quali è possibile per i detenuti guadagnare qualche soldo (falegnameria, calzoleria, sartoria, lavori domestici, orto) e un centro sperimentale di agricoltura per la salvaguardia delle biodiversità agroalimentare in collaborazione con la Regione e la ex Arssa. A quest lavoro si ega l’attivazione di corsi didattici legati all’istituto Agrario Serpieri frequentato da 50 detenuti, oltre che corsi di scuola dell’obbligo.
Una panoramica particolare quella presentata al deputato Melilla che ora chiede interventi urgenti.
Commenta per primo! "Melilla nel carcere di via Lamaccio: “Garantire maggiore sicurezza”"