“Inoltre, giova ricordare- scrive l’associazione- che gli stessi provvedimenti conclusivi dei procedimenti di valutazione di impatto ambientale (V.I.A.) dei tronchi Sulmona – Foligno e Foligno – Sestino del progetto di gasdotto ‘Rete Adriatica’ sono tuttora oggetto di ricorsi straordinari al Presidente della Repubblica effettuati nel 2011 (ricorrenti Provincia di Perugia, Comune di Gubbio, Mountain Wilderness Italia, Lega per l’Abolizione della Caccia, Federazione nazionale Pro Natura, interveniente Gruppo d’Intervento Giuridico onlus)”.
Lungo 687 chilometri (tubazione di diametro 1.200 mm. a mt. 5 di profondità, servitù di mt. 40), dal sud al nord in Italia, il progetto è suddiviso in cinque tronconi, attraversa ben dieci regioni, tre parchi nazionali, un parco naturale regionale, 21 siti di importanza comunitaria; aree a gravissimo rischio sismico (Abruzzo, Lazio, Umbria, Marche) e idrogeologico, “senza che sia stato effettuato un unico procedimento di valutazione di impatto ambientale (direttive n. 85/337CEE e n. 97/11/CE) come richiesto da normativa e giurisprudenza comunitaria (vds. es. Corte di Giustizia CE, Sez. II, 28 febbraio 2008, causa C-2/07)- evidenzia il Gruppo- né una procedura di valutazione ambientale strategica (direttiva n. 01/42/CE). Disattese anche altre disposizioni normative specifiche relative al procedimento di V.I.A. e alla corretta redazione dello studio di impatto ambientale”.
A tal proposito è stata interessata anche la commissione europea con diversi ricorsi da parte di amministrazioni pubbliche
Insomma di azioni ne sono state fatte parecchie e si continuerà su questa strada fino alla fine. Intanto il Gruppo invita tutta la popolazione alla manifestazione del 21 aprile a Sulmona.
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