Il mistero dei Musp, rovi e polemiche

 

Ad una settimana dalla prima campanella la “ricreazione” dell’amministrazione comunale non sembra ancora finita. Il nuovo anno scolastico è iniziato all’insegna dei disagi e della disattenzione, con una punta di mistero e di rammarico per la vicenda dei Musp.
Andando per ordine: gli studenti della Lombardo-Radice trasferiti poco prima del primo giorno di scuola nella sede dell’ex Croce Rossa si sono trovati a dover affrontare non pochi disagi. E non solo perché l’edificio non risponde a tutte le esigenze didattiche (manca la palestra, ad esempio), quanto perché, evidentemente per la fretta con cui si è proceduto alla loro sistemazione, la scuola e soprattutto il suo ingresso non sono proprio un esempio di accoglienza.

(Ingresso nuova sede scuola Lombardo-Radice)

Nonostante le segnalazioni dei genitori, infatti, l’ingresso del capannone della zona artigianale è ancora pieno di rovi di spine che, per bambini di sei-dieci anni, non è il massimo del comfort, tanto più che di spazi verdi, nella sede provvisoria, non ce ne sono. Il Comune non si è degnato neanche di mandare un giardiniere con un decespugliatore e alle legittime e neanche così straordinarie richieste delle famiglie nessuno ha prestato attenzione.
Ma è sulla vicenda dei Musp che al disagio si aggiunge la rabbia. E non solo per i tempi non rispettati, per le autorizzazioni al Genio civile chieste una settimana prima della prima campanella e ancor più per la mancanza del certificato di resistenza al fuoco dei container affittati che molto probabilmente faranno slittare ancor più i tempi di consegna.
C’è infatti, in questa vicenda dei Musp, un retroscena curioso, che fa rabbia, e pone qualche interrogativo, se non altro a chi della vicenda è stato protagonista.

(Il Musp proposto da AreaLegno)

A raccontarlo è Gianfranco Tarsini, fiduciario della ditta “AreaLegno” di Città Sant’Angelo: “Fui io a proporre già a settembre scorso all’assessore Sinibaldi l’ipotesi di acquisto o affitto dei Musp – ricorda Tarsini  – l’assessore anzi venne anche a visitare personalmente lo stabilimento a Città Sant’Angelo e rimase favorevolmente colpito dalle strutture che offrivamo”.
Alla prima gara d’appalto fatta a gennaio, però, la AreaLegno non riuscì a partecipare, in quanto la sua iscrizione al Mepa (a cui il Comune fece riferimento in prima istanza) arrivò qualche giorno dopo la scadenza del bando stesso (andato deserto).
“Andato deserto il primo bando – spiega Tarsini – eravamo pronti per il secondo. Senonché tra le quindici ditte invitate a partecipare a fine giugno, senza ricorrere al Mepa, il Comune non ha ritenuto di invitarci, nonostante conoscesse la qualità e il prezzo dell’offerta che, tra le altre cose, prevedeva anche la possibilità di riscatto di acquisto”.
Non una spiegazione da parte dell’assessore sostiene Tarsini, né una telefonata.

(I Musp affittati dal Comune)

“Tengo a precisare che i nostri sono veri Musp, non container. Dotati di tutte le autorizzazioni di legge necessarie – conclude Tarsini – e con un prezzo di oltre 10mila euro inferiore a quello con cui è stata aggiudicata la gara”.
Sul perché non abbia invitato la AreaLegno, chissà, l’amministrazione comunale potrebbe spiegarlo quando e se deciderà di rispondere al lungo elenco di domande fatto da Sbic l’altro giorno. Sperando che all’interrogazione, questa volta, il “pessimo scolaro” si presenti preparato.

2 Commenti su "Il mistero dei Musp, rovi e polemiche"

  1. Assessore vai a casa. … credo sia la cosa migliore! !!

  2. bene, i genitori dove sono? Gli eletti rappresentanti ? L’opposizione, i cittadini controllano?
    Le attuali disposizioni di Legge inerenti la sicurezza degli edifici pubblici ,scuole incluse sono rispettate? Tutti gli aventi ruolo sono presenti sui social media commentano,compresi i responsabili, amministratori,ecc ecc.. nessuno indica soluzioni,propone alternative,o azioni concrete,fattibili,con risultati certi,possibili….le affermazioni del Sig. Tarsini,sono a dir poco inquietanti,piu’ allarmanti,anche per i danni economici….quindi?
    Una segnalzione all’Anac,Corte dei Conti,e Procura della Repubblica per le verifiche e controlli sono d’obbligo,vediamo cosa prevale, eletti in primis: interessi particolari o della Comunita’…

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