Mondiali di slot, l’invasione dei ragazzini dai capelli bianchi

Si chiama Slot Racing Word e per chi ancora non lo conoscesse è il campionato mondiale di macchinine elettriche su pista che quest’anno si è svolto a Sulmona nell’Hotel Meeting Santacroce dal 9 al 14 ottobre. Quattro le categorie: Production 1/24, Eurosport 1/32, Formula1 1/32, Eurosport 1/24. Un’occasione di sport e di turismo, che ha portato in città una nicchia di visitatori fuori dai targhet classici dei flussi.

A laurearsi vincitore dell’Isra 2017 nella categoria Formula1, ancora una volta, il sulmonese Piero Castricone, 43 anni, che ha sfidato piloti di grande esperienza, insomma i migliori su piazza.  Nel Production, nell’Eurosport 1/32 e nell’Eurosport 1/24 vince il team Ceco con i campioni Recek-Horky e Antonin Vojtik, per Castricone oltre la vittoria, anche due piazzamenti al quarto posto.

Ben 149 i partecipanti provenienti dall’Europa e da oltreoceano, Nuova Zelanda, Brasile, Russia, Cecoslovacchia, America fino ai temibili del Nord Europa. Seduti nella loro postazione, concentrati per tutti i 40 minuti, gli occhi fissi sulla vettura scattante che va dai 12 centimetri ai 15 centimetri di grandezza, ma dalla velocità portentosa. Tutto il corpo corre, chi batte i denti, chi fa smorfie, ogni giro attraversa il pilota, le braccia, le gambe, le mani che accusano non poco dolore e tensione, tutto partecipa alla sfida. “A fine gara sei distrutto sembrava quasi fossi uscito da un incontro di boxe” spiega Piero.  Una competizione tra piloti dall’età più disparate di 16 ai 70 anni, insomma una sfida tra l’esuberanza e l’abilità dei più giovani e l’esperienza e maggior freddezza dei più agée.

Uno sport che riporta indietro alle atmosfere anni ’70-’80, le stesse di Piero bambino che grazie alla grande passione del padre ha potuto toccare con mano e iniziare i primi passi da pilota in erba fino ai traguardi, alle vittorie di questi anni, a quella della finale di ieri e a portare questa manifestazione di livello nella città ovidiana.

Una doppia veste quella del pilota sulmonese che oltre a gareggiare ha dovuto pensare all’organizzazione insieme a Guido Santarelli occupandosi delle esigenze dei 150 partecipanti.

C’è tutto un mondo dietro allo Slot Racing, chi fa da sé le proprie macchine, chi le assembla scegliendo con cura i pezzi o chi si serve da aziende specializzate nella produzione di motori e carrozzeria, perché ogni singolo dettaglio ha il suo perché e fa la differenza.

Un’edizione numero 26 che parla di grandi numeri per uno sport che, se nel Belpaese vanta appassionati ma in quantità contenute, nel nord Europa trova una massiccia pratica. Un’attività di precisione, di  riflessi, determinazione, dove la testa la fa da padrona. Dove non puoi distrarti nemmeno dagli errori del’avversario. Uno sport che fa sentir ancora bambini, che conserva intatta tutta la gioia, l’entusiasmo del ragazzino di ieri anche se poi i capelli s’imbiancano un po’.

Anna Spinosa

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