Morrone, quando vigili e volontari vincono a Casino Pantano

Sembra esserci un doppio sguardo sul Morrone. Una lettura bifronte di questo martirio, dove da un lato prende posto un occhio più tecnico, asciutto, attento a seguire protocolli ed esprienza e dall’altro quello mosso dalla pancia e dal cuore, da quei sei giorni di fuoco senza tregua, in quella che per te non è solo un’operazione di spegnimento, ma la tua montagna.

Perchè per molti le ragioni di questo mancato lieto fine imputabili ad un incendio difficile, a macchia di leopardo, non bastano, qualcuno pensa che si poteva fare di più e magari prima. Poi c’è chi come i volontari non si è perso dietro a tanti sermoni e analisi da commissari tecnici del fuoco, ed ha deciso armato di pala e piccone di provare a spegnerle quelle fiamme e di combattere per la propria montagna.

Così ieri, dopo il grande contributo dei civili delle frazioni, è stata la volta di altri volontari, provenienti da più realtà che ha deciso di supportare le attività di spegnimento su Casino Pantano, località Santa Lucia portando a casa una vittoria che sa di unione e di un significativo risultato. A dare una mano ai vigili del fuoco di Lettomanoppello, Scafa e Fontecchio, spiegano Pasquale Di Toro che ha messo a disposizione i suoi mezzi un bremak e una 4×4 e William Di Folco,  i ragazzi del borgo pacentrano, del comune di Prezza e altri volontari. Braccia libere e cuore pieno, hanno battuto terra, aperto strade, supporato il lavoro degli esperti, agevolato nei rifornimenti e in azioni importanti che hanno consentito di porre fine al fuoco sull’area.

Ora però il Coc ha suonato la sirena dello stop, forse per evitare criticità oltre quella delle indomite fiamme, per cautelarsi e forse perchè non ci si improvvisa volontario e in virù di uno stato di emergenza è indispensabile viaggiare secondo sicurezza, di chi insomma è volontario accreditato.  Così nonostante il grande slancio e i risultati sul campo in questa guerra contro il fuoco, gli uomini mossi da pancia e cuore, con l’amaro in bocca hanno dovuto caricarsi sulle spalle quella pala e quel piccone e riporli nel garage. La speranza, dicono, che ci sia un ripensamento, perchè in fondo accanto alla macchina dello spegnimento, accanto ai canadair, ai biturbo, c’è bisogno di chi quella terra la conosce meglio di chiunque altro.

A.S.

Commenta per primo! "Morrone, quando vigili e volontari vincono a Casino Pantano"

Lascia un commento

Il tuo indirizzo mail non verrà mostrato.


*