Morte Amarena, Orsa Pro Natura: “Per la tutela servono fatti, non parole”

Acta non verba. Le richieste dell’Associazione “Orsa Pro Natura Peligna” è riassumibile in una locuzione latina. La morte dell’Orsa Amarena ha scosso l’intera regione. Un colpo al cuore del plantigrado che è giunto anche nel petto di tutti gli abruzzesi. Per questo motivo al dramma devono seguire i fatti, e non le parole. Mettere quindi in azione quegli interventi suggeriti dagli studi del Piano di Azione Nazionale per la Tutela dell’orso bruno marsicano (PATOM), istituito dal Ministero dell’Ambiente nel 2014.

Tanto per iniziare si potrebbe tutelare il corridoio faunistico che connette il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise con il Parco Majella, passando per la Riserva Regionale del Monte Genzana. Un’area che rientra tra le 15 “zone critiche di conservazione” individuate dal PATOM. Peccato che proprio in questo corridoio naturale sorgerà la centrale di compressione del gas e il metanodotto SNAM Sulmona-Foligno. Tutto ottenuto con regolari autorizzazioni ministeriali che hanno calpestato l’orso e la sua tutela. Perché si sa che a far girare il mondo non è la protezione e la cura di una specie a rischio.

Una sentenza del Consiglio di Stato del 2020 ha stabilito che un provvedimento V.I.A. – in qualunque momento adottato e, a maggior ragione, se adottato in epoca remota – debba avere una efficacia temporale limitata. Tale scadenza prevede una durata di cinque anni. Il Comune di Sulmona ha presentato ricorso al Tar perché la V.I.A. della centrale e metanodotto venga revisionata dopo dodici anni.

“Un fatto che mostrerà ai cittadini l’importanza della tutela dell’orso – scrive l’associazione -, dovrà essere l’annullamento della V.I.A. concessa nel 2011. Altro fatto da attuarsi è l’iniziativa che “Orsa Pro Natura Peligna” ha preso nel 2020 ai fini dell’ampliamento della zona “C” di protezione del Parco Majella per salvaguardare l’espansione dell’orso bruno marsicano, documentata da PNALM, Parco Majella e Riserva Regionale del Monte Genzana nella zona sud di Sulmona e Valle Peligna, che si estende tra “ZSC (Zona Speciale di Conservazione) Parco Majella”, coincidente con il perimetro del Parco e “ZSC Majella”. La zona è compresa nei territori dei Comuni di Pacentro, Cansano, Pettorano sul Gizio e Sulmona. Il Comune di Sulmona con delibera di Giunta del 30/12/2020 inviata al Parco Majella, ha aderito al progetto di espansione, ma a questo atto non seguì la necessaria delibera del Consiglio comunale per cavillo burocratico. Il Comune di Cansano non ha aderito, mentre i Sindaci di Pacentro e Pettorano si sono pronunciati a favore senza però produrre alcuna delibera in merito”.

“L’Associazione Orsa Pro Natura Peligna – conclude la nota – chiede che si dia continuità al progetto al fine di tutelare l’orso bruno marsicano e impedirne l’estinzione e, soprattutto, per rendere consapevoli i cittadini dell‘importanza della conservazione di questa specie faunistica per l’Abruzzo e per l’intero Paese”.

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