Muncipale senza comando, il Comune in un vicolo cieco

(ph. Centroabruzzonews)

La vacatio del comando della polizia municipale a Sulmona rischia di impantanarsi, anche questa volta, nelle sabbie mobili. La notizia e le trattative avviate per assumere a scavalco il comandante del Corpo avezzanese, per fargli dirigere, almeno sulla carta, gli uffici di Sulmona, ha provocato una serie di reazioni interne e soprattutto politiche, che ostacolano il piano del sindaco Casini, anche perché la scelta dovrà comunque passare per i consigli comunali di Sulmona e di Avezzano.
Nel frattempo, di fatto, Sulmona si trova nella situazione paradossale, e non prevista dalla normativa, di non avere un comandante dei vigili urbani: né possono considerarsi fondate e nelle norme di legge, le ipotesi avanzate l’altro giorno da un quotidiano locale, secondo cui il sindaco avrebbe avocato a sé il comando in attesa della nuova nomina.
Un’ipotesi campata in aria, che non ha alcun fondamento giuridico e amministrativo, tanto che oggi il sindacato di categoria chiederà formalmente al sindaco Annamaria Casini chiarimenti su quanto riportato nell’articolo in questione, chiedendo di avere copia del provvedimento (ma che a quanto pare non esiste, né potrebbe esistere senza una palese violazione delle norme e dei ruoli) e spiegazioni su quanto l’amministrazione intende fare al riguardo.
L’amministrazione comunale sembra avere imboccato un vicolo cieco, perché se da una parte l’ipotesi del dirigente a scavalco con Avezzano non gode del consenso dei politici e dei cittadini, dall’altro sarà difficile ipotizzare un concorso per un nuovo dirigente del settore, non essendo stato previsto nel Piano del fabbisogno del personale approvato non più di un mese fa tale figura e una dirigenza.
Il tempo intanto passa e a questo punto all’amministrazione non sembra rimanere altra scelta che tornare sui suoi passi, ovvero rinnovare l’incarico di comandante al vice Leonardo Mercurio scaduto il 20 maggio, cosa che in teoria potrebbe fare per almeno altri quattro mesi, durante i quali bisognerà in un modo o nell’altro trovare una via d’uscita da questo vicolo cieco.
Una direzione sembra indicarla anche una sentenza del Consiglio di Stato che riconosce la possibilità di affidare il comando anche a un graduato non dirigente, passando la parte amministrativa della dirigenza ad un titolato (anche se non poliziotto) e quella esecutiva, ovvero di polizia, ad un interno. Cosa che poi accade in diversi Comuni, anche grandi, in Abruzzo.
Bisognerà decidere in fretta, però, perché l’attività del Corpo di polizia municipale rischia di essere seriamente compromessa.

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