Mutui per rete idrica non rimborsati da Saca. Partecipata citata in giudizio da Pratola Peligna

Non è una guerra alla Saca, ma un atto per evitare di far finire il Comune di Pratola Peligna davanti alla Corte dei Conti. Ecco perché il sindaco Antonella Di Nino ha citato in atto la partecipata che si occupa della gestione idrica in Valle Peligna per il recupero somme di quei mutui che il Comune aprì per la realizzazione delle reti idriche. Una questione ventennale, quando nel 2001 il Comune di Pratola Peligna stipulava con il Consorzio Acquedottistico Valle Peligna Alto Sangro una convenzione per la gestione in esclusiva in tutto il territorio comunale dei pubblici servizi di captazione e distribuzione dell’acqua potabile e di collettamento fognario e di depurazione delle acque reflue, bianche e nere, ivi compreso lo smaltimento dei fanghi.

Una convezione, tra gli impianti, le reti idriche ed i collettori fognari esistenti, affidati e presi in carico per la gestione dal Consorzio Acquedottistico Valle Peligna Alto Sangro nei quali vi erano anche quelli per i quali il Comune di Pratola Peligna aveva affidato in appalto l’esecuzione di specifiche lavorazioni, finanziate e remunerate con fondi che l’amministrazione comunale aveva reperito previa accensione ed erogazione di specifici mutui. Insomma onori e oneri per l’organizzazione territoriale del servizio idrico integrato che sono passati a Saca nel 2002. Ovvero, quando i Comuni aggregati nell’ATO “Peligno Alto Sangro”, nella qualità di soci dell’azienda speciale Consorzio Acquedottistico alle Peligna Alto Sangro, hanno approvato la trasformazione per scissione dell’azienda attraverso la creazione di due società, partecipate dai medesimi Comuni, ovvero la Saca, destinata alla gestione delle reti e la GISA srl, società di patrimonio, poi posta in liquidazione.

E se gli onori sono passati a Saca, non si può dire lo stesso per gli oneri. Perché le rate di quei mutui aperti dal Comune di Pratola Peligna per la costruzione della rete idrica sono stati rimborsati solo in parte. Di quei 306.000 euro pagati dall’Amministrazione Comunale, La Saca spa si è limitata ad effettuare solo dei rimborsi parziali, per poco meno di 30.000 euro.

Inadempimenti che il Comune di Pratola Peligna, rappresentato e difeso dall’avvocato da Gabriele Di Paolo, si è visto costretto ad agire per l’accertamento del diritto di credito e il recupero delle somme già pagate e, con condanna generica, di quelle ancora da pagare a Cassa Depositi e Prestiti, ovvero di quelle che saranno accertate in corso di causa, nei confronti del soggetto gestore del Servizio Idrico.

Nello specifico, i mutui sono stati utilizzati dall’amministrazione comunale pratolana per finanziare e remunerare i compensi e le spese dei lavori di risanamento igienico ed ambientale della rete idrica e fognante, di ristrutturazione rede idrica e fognaria, di ammodernamento e sistemazione di acquedotti e fognature nel centro storico e connesso arredo urbano, nonché i lavori di ristrutturazione e rifacimento R.I I.F. in via Circonvallazione Orientale e nel Quartiere Case Popolari e in via Venezia.

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