Obbligo di firma per “Nonno Rambo”. Le armi: “Solo un’eredità”

Arresto convalidato e alleggerimento della misura cautelare dai domiciliari all’obbligo di firma: “Nonno Rambo” torna in libertà dopo l’interrogatorio di garanzia celebrato questa mattina davanti al Gip del tribunale di Sulmona, Alessandra De Marco.

Giuseppe Tatti, 73 anni di Opi, si è giustificato davanti al magistrato spiegando che quelle armi, un vero e proprio arsenale, che i carabinieri gli hanno trovato in casa, erano in realtà un lascito del nonno. Non difficile da credere, visto che alcune armi risalgono alla Prima Guerra mondiale.

Il problema è però principalmente legato all’uccisione di un cavallo avvenuta tempo addietro e che gli inquirenti sospettano sia legata proprio a quelle armi.

Per questo l’avvocato di Tatti, Massimo Di Rocco, ha richiesto una perizia sul fucile sospettato di aver esploso il colpo mortale.

L’anziano era stato arrestato l’altro giorno dai carabinieri di Pescasseroli e da quelli della Stazione Parco per essere stato trovato in possesso di 550 munizioni da guerra (proiettili per mitragliatore), 90 cartucce a pallettoni, 130 munizioni cal.22, tagliole per caccia di frodo, pugnali di grosse dimensioni, una fiocina da sub ed un fucile da caccia privo di matricola per la catalogazione.

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