Orso ucciso, Parco Nazionale parte civile nel processo, “uccidere un orso è reato”

Il tribunale di Sulmona lo ha assolto stamane, sull’uccisione dell’orso arriva il verdetto, il fatto non costituisce reato.

Il Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise, interviene sulla questione premettendo il rispetto delle sentenze ma facendo alcune considerazioni. “Il messaggio che può venir fuori dalla sentenza è molto pericoloso per la conservazione dell’orso marsicano. C’è un evidente rischio di compiere la generalizzazione secondo la quale uccidere un orso non è un reato”. Il Parco, che si è costituito parte civile nel processo, valuterà le motivazioni della sentenza e deciderà se ricorrono i presupposti per proporre appello, a destare preoccupazione è quello che potrebbe emergere a seguito di questa vicenda e insomma il pericolo che “l’idea che la risposta più naturale ad un orso che si avvicina ad un’abitazione sia quella di sparargli” e aggiungono “Questo sarebbe devastante, perché noi ci troveremo sempre più a fare i conti con animali che si avvicinano alle aree antropizzate e dobbiamo imparare a conviverci, non a risolvere il problema con l’eliminazione del presunto intruso”.

Il punto ricade sulla conservazione dell’orso marsicano, che presuppone che gli orsi possano ricolonizzare nuovi territori anche fuori da parchi e aree protette e non possiamo sicuramente legittimare l’atteggiamento di chi ritiene che “gli orsi debbano stare a casa loro”, cioè nel ristretto territorio del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.

Perchè dal Parco spiegano, “convivere con gli orsi si può” a dimostrarlo la stessa comunità di Pettorano, con le azioni di prevenzione e informazione messe in campo dopo l’uccisione dell’orso, ha dimostrato che è possibile, proseguono “non possiamo esprimere un certo sconcerto per le modalità con le quali è stato condotto tutto il procedimento dalla Procura di Sulmona”

Ben tre anni per arrivare al termine del processo, dal Parco concludono “Per evitare spiacevoli conseguenze, visto che diversi orsi frequentano le aree antropizzate, sarebbe il caso che non solo il Parco, ma anche la Procura, ribadisse che uccidere un orso è reato”.

 

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