Parte da Striscia la polemica sul depuratore: “Spostamento impensabile”

E’ impensabile una nuova conferenza dei servizi sul depuratore di Pescasseroli, per l’ambientalista Augusto De Sanctis, perché in ballo c’è innanzitutto la salute del fiume Sangro ed un eventuale altro tavolo non farebbe altro che allungare ancora la realizzazione dell’opera che di anni ne ha aspettati già una trentina, anche se l’ambientalista non approva la sua collocazione. A voler chiedere una conferenza con tutti i partners è stato ieri il presidente della Dmc Alto Sangro, Ernesto Paolo Alba, a seguito anche di un servizio di Striscia La Notizia. Una considerazione “fuori tempo” secondo l’attivista perché il progetto ha inizio nel lontano 2004 ed è dovuta arrivare una sanzione europea a dare una smossa all’immobilismo creatosi che ha rimesso tutto nelle mani di un commissario, il professor Rolle, nominato dal ministero per l’Ambiente. “Avevamo deciso di non rispondere, né dopo la trasmissione di Striscia né dopo la richiesta di ieri perché la Saca è solo un soggetto nelle mani del ministero a questo punto- spiega il presidente Luigi Di Loreto- quello che mi dicono io faccio, la Saca agisce per suo conto e la questione è vecchia” conclude Di Loreto aggiungendo che i lavori, affidati nel novembre scorso, partiranno a breve, non appena il clima lo consentirà.

Un’opera indispensabile, dunque, per far fronte al crescente numero delle utenze soprattutto in estate, il vecchio impianto è, infatti, utile a soddisfare le esigenze di una popolazione di massimo 5mila abitanti, pochini per Pescasseroli insomma che cresce a dismisura con la bella stagione oltrepassando la soglia degli 11mila abitanti. Per il depuratore, tra l’altro, quello individuato è il secondo sito, quindi ha già subito uno spostamento e sia in quello che in questo caso il Parco Nazionale d’Abruzzo ha provveduto ad avviare due procedure Via, “nella prima-spiega De Sanctis- l’allora sindaco di Pescasseroli chiese ed ottenne lo spostamento”.

Sospendere l’iter ora, fa notare ancora De Sanctis, significherebbe pagare comunque la ditta che dovrebbe essere messa in attesa e ricevere un ulteriore sanzione dall’Ue. “Per tutelare il settore turistico- propone- potrebbero tuttalpiù fare in modo che la struttura sia cromaticamente simile ai colori intorno o circondarla di piante”. Un’opera in questo caso necessaria ai bisogni umani la cui sospensione metterebbe a rischio la natura stessa, tutelata nei suoi interessi tra l’altro dal rappresentante Wwf parte del Consiglio direttivo del Parco che nel rilascio della Via non ha presentato alcuna osservazione.

Simona Pace

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