Pd ai capigruppo: “Solo danni per la città”

“Nell’allegra compagnia che governa (si fa per dire) il Comune di Sulmona ogni tanto quattro soldatini, sempre ubbidienti a rispondere al manovratore del telecomando alzano la mano ed emettono degli strani vagiti. Questa volta hanno però esagerato e non si son resi ancora conto che in sedici mesi a Palazzo San Francesco hanno prodotto più danni loro alla città che gli incendi sul Morrone l’estate scorsa”. Ci va giù duro il Pd sulmonese nel rispondere ai capigruppo di maggioranza in Consiglio comunale, intervenuti ieri sulla questione di un Consiglio straordinario richiesto da Bruno Di Masci, e dal resto dell’opposizione, per chiarire i motivi del rimpasto.

I capigruppo avevano colto l’occasione, ieri, per ricordare i legami tra Di Masci e l’assessore regionale alla sanità Silvio Paolucci con cui avrebbe collaborato alla redazione dell’attuale piano ospedaliero che declassa il SS. Annunziata da ospedale di primo livello a base. A proposito di questi legami il Pd punta il dito contro la pretesa di “dare lezioni e parlano (a vanvera) del decreto Lorenzin e se la prendono con l’assessore Paolucci e continuano a manifestare il complesso del consigliere comunale prof. Bruno Di Masci che sulle accuse oggi rivolte ha già in passato depositato presso la locale procura una denuncia per diffamazione a mezzo stampa nei confronti della sindaca Annamaria Casini”. E poi la stoccatina all’assessore regionale alle Aree Interne, Andrea Gerosolimo,  “il più dannoso rappresentante che il Centro Abruzzo ha espresso in Consiglio regionale nel corso degli anni. Da lui, campione di incoerenza politica, in questi tre anni e mezzo, non è mai arrivata una proposta di legge per Sulmona e il Centro Abruzzo né una posizione in difesa dell’ospedale di Sulmona e del territorio così come hanno fatto i Consiglieri regionali di tutti i diversi territori regionali”.

Critiche “singolari” quelle dei capigruppo perché “alcuni di loro, Santilli e Salvati, sono stati militanti e consiglieri comunali del Pd ma del loro apporto né il partito, né la città si sono mai accorti mentre da quando sono arrivati nell’area del civismo casereccio sono riusciti a produrre solo danni a Sulmona votando le due delibere che favorivano il declassamento del presidio ospedaliero. Una vergogna che pesa sulla città e che i cittadini dovranno pagare al momento del bisogno”.

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