Pd, Di Masci lancia la sfida interna. E annuncia: “Al voto a maggio 2020”

Bruno Di Masci raccoglie la sfida interna al Pd e annuncia la fine della sindacatura nel 2020. Una riunione con i suoi, quella di oggi alla Comunità montana peligna, per mostrare i muscoli e rilanciare la sua battaglia interna al partito, contro “l’accozzaglia di ex comunisti, democristiani e dell’Italia dei Valori – ha detto – che vogliono occupare il Pd. Noi non li vogliamo, non siamo interessati ad un partito che è una sorta di Pds allargato, perché il Pd è un’altra cosa e alla fine va avanti chi ha il consenso”.

Quindi la sfida o meglio la conta, un’altra conta dopo quella delle regionali, in vista delle europee: “Piacente e Di Benedetto hanno presentato la scorsa settimana davanti ad una decina di persone i loro candidati e cioè Cozzolino e Leila – ha armato i suoi Di Masci – noi invece portiamo Picierno e Ferrandino e alla fine vediamo chi raccoglie più consensi”.

Il primo affondo è però per il segretario-commissario Francesco Piacente: “Rinviato a giudizio – sottolinea Di Masci  – e che per questo denuncerò subito dopo le elezioni all’organo di garanzia del partito. Perché non è possibile che il presidente della Regione Umbria per un avviso di garanzia si è dovuta dimettere e Piacente con un rinvio a giudizio viene a comandare a Sulmona”.

Parole dure anche per “le girandole” degli ex del direttivo che si sono dimessi provocando il commissariamento e per Di Benedetto e il suo gruppo, che si candidano a prendere le redini del partito dopo Di Masci: “Non sanno di che parlano – continua Di Masci – il diritto al voto ce l’hanno gli iscritti e non si possono fare nuove tessere, quindi presto faremo un’assemblea in sede (di cui noi paghiamo le bollette) per ribadire che il partito siamo noi”.

Poi la questione e la strategia amministrativa, con l’ingresso nella maggioranza Casini: “Non me ne frega niente della sindaca, non ci parlo nemmeno – ha proseguito Di Masci – il nostro obiettivo è chiaro: abbiamo dato il sostegno a questa maggioranza per evitare le elezioni a maggio dove saremmo stati perdenti di fronte alla Lega e ai 5 Stelle. Ora, nei prossimi due mesi, incasseremo i risultati: la riorganizzazione della macchina amministrativa venerdì prossimo, poi le scuole, lo sfratto al Centro celestiniano, la lotta al degrado. Comunque vada andremo al voto a maggio del 2020”.

Giusto il tempo di fare due conti.

4 Commenti su "Pd, Di Masci lancia la sfida interna. E annuncia: “Al voto a maggio 2020”"

  1. Su altri siti informativi il succo della riunione è leggermente diverso.
    Qui si parla di “il partito siamo noi” con una sfida interna, dall’altra parte il messaggio è un altro :”Non ci facciamo cacciare ma ce ne andiamo noi. Mi dimetterò dal Pd per un nuovo progetto”.

    Resta o va?
    Io tifo per la seconda ipotesi!!!

    • in realtà ha detto entrambe le cose, tutto e il suo contrario

      • Sintetizzando…
        Il Di Masci di sempre. da intendersi come l’opportunista di sempre, il doppiogiochista di sempre, il trasformista di sempre… ed inteso “sempre” in chiave politica!!!

        Fin quanto avrà le sue “vecchie” truppe cammellate e non passerà lo scettro al figlio e con annessa “nuova” truppa fidelizzata per garantirgli un roseo futuro politico come il suo “trascorso politico” … non mollerà… mai 🙂

        P.S.:Peccato per gli URL postati e scomparsi, “facevano anch’essi informazione” 😉

  2. Antonio Rossini | 23 Maggio 2019 at 09:33 | Rispondi

    Ancora Di Masci!
    E’ il dittatore all’interno del partito.
    Il partito non c’è più: la sede è sempre chiusa.
    Fa tutto lui senza consultare il partito.
    Solo in occasione dei congressi porta le truppe cammellate, contadini e poveracci e li fa votare per lui. Sembra di essere a Napoli o in Sicilia.
    Benvenuti al sud

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