Si tratta di 40 milioni di euro, previsti da una norma presentata questa notte durante lo svolgimento dei lavori parlamentari di conversione in legge del cosiddetto “decreto manovrina”.
La proposta è del relatore, il deputato cioè che -durante l’approvazione di una legge- ha il compito di guidare il rapporto tra parlamento e governo. Proprio per questo la proposta ha praticamente la certezza di passare.
I comuni interessati fanno parte delle regioni che storicamente hanno vissuto le più gravi tragedie sismiche del nostro paese. Dal Belice a Messina in Sicilia, al Friuli, fino al Frusinate e al reatino per il Lazio, dalla Calabria alla Campania, fino ovviamente all’Abruzzo, con la provincia dell’Aquila a farla da padrone con oltre 50 comuni.
I soldi potranno essere usati per progettazione di opere pubbliche, con priorità a quelle che hanno avuto una valutazione di vulnerabilità sismica negativa. I tempi per depositare le domande, che saranno vagliate da ministero dell’Interno, sono serrati e se i comuni che le vedranno accolte avranno tre mesi per affidare gli incarichi. Proprio per questo potranno utilizzare la Consip per le procedure di evidenza pubblica e la Cassa depositi e prestiti per finanziare, eventualmente, gli interventi. Una grande opportunità ma anche una grande responsabilità per i comuni. Le opere pubbliche progettate con risorse e procedure previste in questo emendamento avranno la priorità per l’utilizzo di finanziamenti nazionali futuri, ad esempio quelli della fase definitiva di Casa Italia, misura su cui Sulmona è tra i dieci comuni coinvolti nella fase sperimentale.
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