Una petizione per il liceo classico, i professori chiedono risposte al sindaco

Chiedono la messa in sicurezza e la restituzione alla città della sede del liceo classico i professori della scuola media Ovidio, gli ex docenti ed il personale Ata che hanno avviato una petizione per chiedere celerità all’amministrazione Casini. L’occasione è stata un aperitivo di augurio in occasione delle feste natalizie organizzato presso il Gran Caffè letterario. Da lì i ricordi e la nostalgia l’hanno fatta da padrone conducendo gli amanti del “classico” e della suo biblioteca, ricca di libri pregiati, ad attivarsi immediatamente anche in considerazione della fine del bimillenario ovidiano. Che bello sarebbe, insomma, chiudere la manifestazione con in tasca un bel risultato per l’edificio della leggendaria piazza XX Settembre, luogo di  “incontro e socializzazione tra gli studenti all’uscita da scuola, spesso anche con studenti di altre scuole che transitavano lungo Corso Ovidio per fare ritorno a casa. Grazie a questa funzione, la piazza era diventata luogo di aggregazione sociale, culturale e ricreativo anche nelle ore serali e nei giorni festivi” scrivono i docenti in una nota ricordando le assemblee improvvisate e i cortei per protestare in occasione di mobilitazioni nazionali, per la rivoluzione dell’Ungheria nel 1956 o la Primavera di Praga nel 1968.

“In questo luogo si affrontavano anche i problemi della città- ricordano ancora-, come nel 1957, quando gli studenti, declamando slogan, si recarono in corteo, in via Mazara, dove era presente il Prefetto, venuto dall’Aquila per placare gli animi dei sulmonesi, a causa dello scippo da parte del capoluogo del Distretto Militare, situazione che portò alla sommossa cittadina ‘Jamm mo'”.

Tornare a far vivere il liceo classico non rappresenterebbe solo vedere gente in piazza, ma significherebbe dare  “un’opportunità per gli studenti di sentirsi parte della vita della Città, di poter partecipare dando il loro contributo alle varie problematiche che riguardano la vita sulmonese. Non possiamo fare di essi degli eterni rifugiati. Sono passati talmente tanti anni dalla sua chiusura che attualmente non c’è un solo studente del liceo classico che conosca quella splendida e austera sede”.

 

Prima della fine dell’anno i firmatari dell’iniziativa chiedono al Sindaco una risposta pubblica a questa domanda: “Perché dopo 8 anni l’edificio è ancora chiuso e interdetto agli studenti e alla cittadinanza, quali sono gli ostacoli che si devono rimuovere, quali sono i tempi perché l’edificio sia restituito alla Città?”.

 

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