Poche piogge e rete idrica colabrodo: acqua abruzzese con il contagocce

Non è una situazione rosea quella vissuta dall’Abruzzo e dalle sue acque. Lo afferma uno studio diramato da Openpolis, su dati Istat, che snocciola i dati, inquietanti, in cui versa la regione. Tanto per rendere l’idea, Chieti, L’Aquila e Pescara figurano tra i 30 capoluoghi italiani con la più ingente quantità di risorsa idrica sprecata a causa di perdite e inefficienze. In particolare, Chieti nel 2021 ha fatto registrare il dato più alto a livello nazionale: nella città teatina il 71,7% dell’acqua immessa in rete, infatti, viene dispersa. E’ il peggior dato a livello nazionale. Seguono Pescara, con una perdita pari al 58,9% (dodicesima in Italia) e L’Aquila con una perdita del 50,7% (ventiseiesima in Italia).

Il capoluogo di regione, inoltre, è tra i più secchi in Italia. Nel periodo compreso tra il 2010 e il 2020 a L’Aquila le precipitazioni sono state in media di 649,35 millimetri l’anno. È il quinto comune capoluogo di regione dove piove di meno, dopo Cagliari (la città con la media più bassa), Aosta, Bari e Palermo.

Numeri horror a cui si sommano quelli dell’interruzione del servizio idrico: nel capoluogo teatino, durante l’ultimo anno, il servizio è stato interrotto per 172 giorni. A Pescara, invece, per 141.

Nel Pnrr si dichiara la volontà di investire in un settore che, come abbiamo visto, in Abruzzo risulta soffrire di particolari criticità. La prima misura del piano sui sistemi idrici mira a rendere più efficienti le infrastrutture attraverso interventi di potenziamento, completamento e manutenzione straordinaria delle strutture di derivazione, stoccaggio e fornitura d’acqua. Il secondo investimento invece punta a migliorare il sistema di monitoraggio delle perdite. Ciò dovrà avvenire attraverso la digitalizzazione delle infrastrutture in modo da realizzare una “rete intelligente”.

La terza misura riguarda invece gli investimenti nel sistema irriguo per il settore agricolo che consiste nella trasformazione dei sistemi di irrigazione dei campi in sistemi più efficienti. Sono previsti infine anche investimenti nelle fognature, con il fine rendere più efficace la depurazione delle acque reflue scaricate nelle acque marine e interne. Queste 4 misure hanno complessivamente un valore pari a 4,4 miliardi. Se per l’ultima ancora non sappiamo quali saranno i progetti che verranno realizzati, per le prime 3 abbiamo già qualche indicazione. Complessivamente, a oggi le risorse assegnate all’Abruzzo sono 112,6 milioni di euro.

A livello provinciale è il territorio pescarese a intercettare la maggiore quantità di fondi destinati all’Abruzzo. Qui infatti saranno effettuati investimenti pari a 43,8 milioni di euro. La stragrande maggioranza (43,3 milioni) saranno utilizzati per la prima misura dedicata al potenziamento e alla manutenzione delle infrastrutture. Al secondo posto troviamo invece la provincia di Chieti dove arriveranno circa 38 milioni, anche in questo caso è la prima misura ad assorbire la maggior parte delle risorse.

In provincia dell’Aquila saranno investiti 30 milioni, con una distribuzione delle risorse piuttosto omogenea tra le tre misure. Infatti, 11,8 milioni saranno investiti per la riduzione delle perdite, 9,5 milioni andranno all’agro sistema irriguo mentre 9 milioni alle infrastrutture per la sicurezza dell’approvvigionamento idrico. Teramo infine è la provincia che riceve meno fondi. Appena 365mila euro, dedicati alla riduzione delle perdite.

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